"Ad Auschwitz gli Ebrei hanno avuto la fortuna di essere stati uccisi". Questa frase pronunciata dalla Deputata del M5s Piera Aiello, presa fuori contesto, fa raggelare il sangue nelle vene e induce a domandarsi come possa l'autrice di questa spaventosa dichiarazione sedere nei banchi del Parlamento. In realtà, la Aiello, vedova di Nicolò Atria ucciso nel 1991 sotto i colpi di una faida di Cosa Nostra e divenuta da allora collaboratrice di giustizia, intendeva significare che, mentre l'atroce destino degli Ebrei culminava con la morte ad Auschwitz, per i collaboratori di giustizia e i pentiti di mafia l'inferno non ha mai fine.
Basta questa esegesi ad "assolvere" l'On. Aiello dalle reazioni inferocite e indignate piovutele addosso un po' da ogni dove dopo le sue improvvide parole? Neanche un po'. Il perché tali esternazioni siano comunque ingiustificabili e da stigmatizzare tout court lo spiega bene il Deputato di Italia Viva Michele Anzaldi che, su Twitter, ha così commentato: "Quelle di Piera Aiello su Auschwitz sono parole gravi e inaccettabili. M5s chieda scusa e prenda le distanze". E rincara: "Brutta cosa non studiare, ancora peggio se si pensa di sapere senza essersi informati. Essere vittima di mafia non giustifica una tale ignoranza".
Noi possiamo solo aggiungere che, quando si parla in pubblico e a maggior ragione si è rappresentanti delle istituzioni e quindi di tutti i cittadini, occorre pesare sempre le parole e sospendere il più possibile l'abbonamento alle iperboli. Perdipiù in questo caso, alludendo a un genocidio di massa che ha provocato milioni di vittime. Improvvisarsi oratori è pericoloso di per sé, improvvisarsi tali da parlamentari può provocare disastri inimmaginabili.