Si preannuncia infuocato il CdA Rai in programma oggi 23 aprile, seconda tappa del "processo" contro il Presidente Marcello Foa che, in Commissione di Vigilanza qualche giorno fa, ha riportato una piccola vittoria uscendo indenne dal fuoco di fila delle accuse di Pd, Italia Viva e M5s a discapito dell'Ad Fabrizio Salini. Fra le pietre dello scandalo, com'è ovvio, il caso Giuseppe Conte con il suo attacco a Matteo Salvini e Giorgia Meloni in diretta nazionale, e la conseguente "riparazione" di dodici minuti ai leader dell'Opposizione su Rai1 e su RaiNews, conseguentemente a una lettera del Presidente della Commissione di Vigilanza Barachini che chiedeva un "riequilibrio".
Alla vigilia del secondo scontro di fronte ai Consiglieri di Amministrazione, il Segretario della Vigilanza nonché deputato di Italia Viva Michele Anzaldi scrive su Facebook: “In commissione di Vigilanza Rai Foa ha ammesso di essersi ‘confrontato’ con l'Ad Salini dopo la lettera di Barachini, ‘concordando che la Rai dovesse affrontare la questione con equilibrio e oggettività’. Che dicono gli altri consiglieri?”. Pubblicando un estratto video dall’audizione di ieri sera in commissione di Vigilanza (clicca qui per visualizzare), l'On. Anzaldi commenta: “Insomma, Foa ha partecipato alla decisione di girare ai direttori dei tg la lettera del presidente della Vigilanza che chiedeva il riequilibrio, e questa “condivisione” tra presidente e Ad è stata fatta tenendo all’oscuro il resto del Cda. Lo ha detto lo stesso Foa, rivendicando la sua scelta. Ora come risponderanno i consiglieri nella seduta del Cda del 23 aprile? Accetteranno di essere stati esautorati?".
E ancora: "Tra l’altro questa sembrerebbe essere la prima volta che la Rai ascolta una lettera della Vigilanza, e in questo caso non della commissione ma del solo presidente a titolo personale. Finora il servizio pubblico aveva sempre ignorato e disatteso lettere dell’intera commissione, richieste ufficiali, persino risoluzioni approvate all’unanimità, basti ricordare quella sui conflitti di interessi di agenti e conduttori, sui quali si sono pronunciati anche Anac e Agcom ma che la Rai non ha mai applicato. Ecco cosa significa avere una Rai nominata da Salvini: quando il leader della Lega chiama, Viale Mazzini risponde immediatamente, con uno spazio di replica che non ha precedenti nella storia della tv pubblica, 12 minuti nelle edizioni principali dei tg e addirittura ben 3 minuti a testa a Salvini e Meloni al Tg1, un tempo mai visto nel tg di Rai1. Come fa l’attuale maggioranza ad accettare una situazione del genere?”. Già, come fa?