Due anni fa, ci lasciava all’età di 75 anni, un mito del giornalismo sportivo: Giampiero Galeazzi, giornalista Rai e conduttore di “90° Minuto” (la popolare trasmissione che per diversi anni, e precisamente dal 1970, ha ricoperto un ruolo importante nel diffondere il calcio presso il grande pubblico, diventando un appuntamento fisso della domenica pomeriggio per milioni di sportivi italiani. Nel corso degli anni alla conduzione della trasmissione si sono avvicendati vari giornalisti, Giampiero Galeazzi è stato al timone di 90° Minuto dal 1992 al 2001). Con “90° Minuto”, Galeazzi è stato di fatto per anni il volto rassicurante di tutti quegli appassionati che non potendo andare allo stadio dovevano aspettare il tardo pomeriggio per vedere i gol della Serie A, quando il campionato italiano rispettava orari quasi religiosi.
Galeazzi nasce a Roma il 18 maggio del 1946. Laureato in Economia ha lavorato per un breve periodo nell'ufficio marketing e pubblicità della Fiat, a Torino. Successivamente, Galeazzi, diventa professionista nel canottaggio: nel 1967 vince il campionato italiano nel singolo, un anno dopo si ripete nel doppio con Giuliano Spingardi. Non ancora abbandonata la carriera sportiva, viene assunto dalla Rai come giornalista sportivo per la radio e nel 1972 viene inviato alle Olimpiadi a Monaco di Baviera. Negli anni ottanta Galeazzi sarà l’inviato della Domenica Sportiva, negli incontri clou del campionato di calcio di serie A, diventando celebre per le sue interviste a caldo, al triplice fischio finale dell’arbitro, direttamente a bordo campo. Nel 2010 e nel 2012 ha partecipato a Notti Mondiali e Notti Europee, entrambe trasmissioni Rai.
La voce di Giampiero Galeazzi è stata la compagna di viaggio di milioni di italiani per molti anni. Una pietra miliare del giornalismo che grazie alle sue doti, dapprima alla radio e poi in tv, per quasi 50 anni è riuscito a trasmettere molte emozioni agli appassionati sportivi. Rievocando Galeazzi, si può affermare che la domenica non è più domenica senza i narratori storici microfonati della tribuna stampa, quei personaggi epici della radio-telecronaca che hanno fatto la storia del calcio e del costume nazionale.
Grazie a lui molti italiani hanno cominciato ad appassionarsi di tennis e canottaggio. Utilizzando una metafora Galeazzi era “un centravanti del giornalismo”, un grande professionista che riusciva a raccontare le feste scudetto e le imprese dei più importanti atleti azzurri (canottaggio, tennis) con la sua voce vibrante e inconfondibile, carica di emotività. Le sue incalzanti e indimenticabili telecronache erano una poesia che superavano le immagini, e pertanto sono rimaste impresse nella memoria degli italiani che ricorderanno sempre un grande giornalista sportivo, ilare e giocondo, vero, diretto, appassionato, ma insieme autorevole e pungente.