Il mondo che ci circonda spesso ci appare difficile, brutto, ci rende insoddisfatti e tante sono gli aspetti che non vanno da creare malumore, sentimenti negativi, mancanza di speranza. Ci sembra troppo spesso di vivere in un mondo troppo grigio per i colori. I social hanno amplificato tutto questo e, in estate, trionfano foto e video in cui si sfoggia di tutto di più. Accedere a social come facebook e instagram, il regno delle foto e per molti della superficialità, è vedere egoismo, individualismo, volontà di affermare se stessi e di sfoggiare lussi più o meno reali può essere un’esperienza quotidiana o quasi.
Quasi vent’anni fa un missionario comboniano italiano in Kenya scrisse che c’è una poesia che è in agguato nei momenti più impensabili, che può arrivare e travolgerci quando non l’aspettiamo e nelle pieghe più disparate della vita. E così, mentre accade tutto quanto appena riportato, capita che su facebook parta improvviso diventando virale un racconto. Di vita e che giunge dalla provincia italiana. Irrompono i colori più belli nel grigiore del consumismo vacanziero. Protagonista un signore di Jesi, Tiziano Pellonara. Operaio per tanti anni di una ditta di Pescara pochi anni fa è senza lavoro e poco dopo si ritrova senza soldi, in totale povertà. Arriva l’estate 2020, la prima in tempo di pandemia e mesi in cui, dopo lockdown e restrizioni, l’egoismo e la voglia di affermare solo se stessi e divertirsi ad ogni costo (finalmente, si sperava, liberi dall’incubo) la facevano da padroni. Tiziano un giorno si ritrova in tasca venti euro di elemosina e decide di acquistare un “gratta e vinci”. Quel giorno la dea bendata ci vede benissimo e decide di premiare chi non ha nulla, chi di soldi avrebbe bisogno – letteralmente – come il pane. E Tiziano quel giorno si ritrova ad ottenere 240.000 euro.
La somma vinta può rappresentare la svolta della vita del signor. Pellonara. Ma tutto viene frenato da una querelle giudiziaria e Tiziano si ritrova a dover tornare a chiedere l’elemosina ai semafori. Un amico avvocato, Marco Polita, si prodiga perché si possa incassare serenamente la lauta vincita. Battaglia vinta quasi tre anni dopo, nella primavera di quest’anno. Negli anni in cui ha chiesto quotidianamente l’elemosina è stato soprannominato “l’uomo col cappello”. E ora, al tornante della vita, Pellonara decide di non dimenticare chi gli è stato accanto e l’ha aiutato negli anni più bui, difficili e disperati: dispone una maxi donazione alla Caritas. «Sono riconoscente alla Caritas e non me lo scordo, se fai del bene ti torna indietro» le parole con cui ha motivato il gesto. Sono passati alcuni mesi ma, per gli algoritmi e le strane strade di quei social troppo spesso con un ruolo negativo nella nostra società, i raggi luminosi della riconoscenza dell’uomo col cappello, del signor Tiziano Pellonara, sono diventati sole splendente di quest’agosto.