Che cosa sappiamo veramente della difficile situazione politica in Ucraina? Pensiamo di saperne di più, dall’alto del nostro surplus di informazione, dei cittadini di quel Paese? Su Internet non è difficile confermare, o smentire, le nostre certezze. Ragazzi e ragazze ucraini ce ne sono tanti. Non cercano solo un lavoro o un posto da badante all’estero. Non è infrequente incontrarne anche di altri a tutt’altro interessati: persone che nessuna necessità impellente costringe a spostarsi dal loro Paese, perché felicemente vivono e lavorano lì, e del loro Paese parlano volentieri, cercando quella finestra di dialogo e di interazione senza frontiere che solo Internet può offrire. Abbiamo conosciuto una di queste, Oksana, Oksi per gli amici: è una bella trentenne di Leopoli, in ucraino L’viv: capelli neri, occhi nocciola, insegna inglese e le piace viaggiare. E, in attesa di recarsi da turista in Paesi dove magari la sorte vuole che esistano regimi dittatoriali anche più duri, non le manda a dire all’indirizzo di un dittatore che già conosce bene: il suo nome risuona cupo e minaccioso sullo sfondo della “crisi ucraina”, e, se ci trovassimo in mezzo ad una piazza di Kiev, forse eviteremmo di farlo. Ma con lei siamo riusciti a parlarne in tutta tranquillità, così come del caso Novorossia. Questi temi sono stati al centro della nostra conversazione 2.0, che potete leggere di seguito.
Oksana, cosa ne pensi di Putin e della sua politica? E il tuo popolo che idea ha del presidente russo?
Molte persone in Ucraina considerano Putin come un uomo dominato da una volontà di potenza esorbitante, e ossessionato dall'idea di ripristinare l’Impero russo, cosa impossibile nel XXI secolo. Un calcolatore spietato, forse disumano. Ma sono ancora di più le persone che danno a Putin la colpa di aver distrutto le uniche due regioni ucraine (quelle che oggi costituiscono la Novorossia, ndr) che ancora lo sostenevano. Ora, queste regioni sono sulla via della desolazione, e parecchi di coloro che le abitavano sono in fuga.
Per quanto mi riguarda, Putin non è mai stato il mio idolo. Qui ha perso molta della sua reputazione, i suoi piani hanno fatto acqua. E nel suo Paese, poi, ha reso solo la vita ancora più difficile.
Qui nell’Europa occidentale siamo abituati a credere che Lugansk e Donetsk abbiano fatto secessione dall'Ucraina. È tecnicamente vero o no?
In effetti, ciò a cui puntano davvero Luhansk e Donetsk è ottenere un’autonomia di tipo federale: e la Russia vede ciò di buon occhio. L’Ucraina, però, è uno stato unitario, la sua costituzione non prevede il federalismo, e quindi si oppone a questo scenario. Il movente fondamentale di quelle due città, nel portare avanti le loro spinte autonomiste e di ribellione era, ed è, la possibilità di trattenere nel loro territorio tutte le ricchezze, senza essere costrette a versarne una parte allo Stato centrale; questa volontà di “scollamento” si è acuita in modo particolare dopo le vicende del febbraio 2014 (il colpo di Stato che ha rovesciato il presidente filorusso Janukovič, ndr) e l’insediamento del nuovo governo (guidato dal presidente ad interim Turčinov, ndr). Esse proclamavano e continuano ancora a proclamare che il Donbass (la regione geografica solcata dal Don a cui appartengono Luhansk e Donetsk e che , ndr) per troppo tempo è stato truffato e derubato da Kiev. Se si vanno a consultare i dati relativi solo agli ultimi anni, però, si vede che il Donbass paga, sì, allo Stato, ma riceve anche molto da esso, e spesso più di quanto versi. Per soffermarci sul segno +, vediamo che nella prima parte del 2013 Donetsk ha ottenuto da Kiev 9,2 miliardi di hryvnie (la valuta ucraina, ndr) Lugansk 5; per quanto riguarda la mia regione (Lviv, scil.), parlo invece solo del segno -, visto e considerato che i finanziamenti che ha ottenuto sono irrisori rispetto alle prime due. E comunque, quei trecentosessantacinque milioni che io e i miei concittadini siamo stati costretti a sborsare per le tasse sono più di quanto abbiamo ricevuto. (A questo punto Oksana ci fornisce una mappa che suddivide l’Ucraina per “classi di regioni” in base alle erogazioni statali di denaro. In rosso ci sono le regioni finanziate in modo consistente dallo Stato, in giallo quelle finanziate in modo equo, in verde quelle che possono definirsi autosufficienti. Lei ci dice che si trova facilmente su Google. La proponiamo a corredo di questo pezzo.)
Ora Lugansk e Donetsk, per questa ingordigia di tenersi per sé tutta la torta dei ricchi finanziamenti statali già accumulati negli anni, e per non essere più obbligate a restituirli, in un’Ucraina sempre più proiettata verso l’UE e quindi proiettata anche verso parametri fiscali più rigidi, vorrebbero voltare le spalle a Kiev e aprire le braccia alla Russia, in cui vedono una protettrice. La Russia, però, dal canto suo (e non credo che quelli del Donbass abbiano la mente così intorpidita da non poterlo almeno sospettare), è pronta a fare quello che ha già fatto per la Crimea (nel marzo del 2014 si è staccata dall’Ucraina e si è fatta annettere dalla Russia, ndr): e cioè far sì che il tenore di vita vada giù mentre i prezzi aumentano, che i negozi siano vuoti, che l’elettricità sia tagliata, e che perfino l’acqua divenga un bene desiderabile. Ma Putin, lo ripeto, ha già perso la sua battaglia, anche se non vuole ammetterlo e continua a mandare il suo esercito per sostenere la causa di quelle due regioni (soprattutto gli estremisti). È la presenza dell’esercito di Putin a fare parlare di clima di secessione, ma da quelle parti in realtà c’è più Russia che Novorossia.
Certo, per molti che vivono nell’Unione Europea e negli Usa, Luhansk e Donetsk sono già, di fatto, due repubbliche autonome. Ma è un’opinione distorta, e non è l’unica: ancora oggi sono costretta a meravigliarmi che molti, al di là degli Urali, pensino che ucraini e russi appartengano ancora allo stesso Stato. Quest’estate vado in Austria e mi sento dire: “Che differenza c’è tra russi e ucraini? Nessuna, mi pare. Siete gli stessi”. Ho risposto: Non ho mai pensato che il vostro sistema di istruzione fosse messo così male”. Si è scusato, ma non è certo l’unico, in Europa, che riuscirebbe a sorprendermi con così sconcertanti sciocchezze.
Per me Lugansk e Donetsk hanno commesso un errore, che ora stanno pagando a caro prezzo. La cosa che mi fa più male è che hanno ottenuto ciò che voleva la Russia: cioè morte e distruzione. Se poi è ciò che volevano anche loro, allora possono davvero brindare con Putin, alla povertà, alla rapina, al sangue, al terrorismo, sui cadaveri dei nostri soldati.
C'è davvero una guerra civile in Ucraina?
No, non abbiamo la guerra civile in Ucraina. Lottiamo con la Russia. La Russia è il nostro nemico: ci ha preso la Crimea e ora uccide i nostri soldati nella zona est. Se avessimo la guerra civile, mi creda, a quest’ora avremmo già trovato la pacificazione tra noi ucraini.
Cosa ne pensi di Poroshenko?
Poroshenko è il nostro presidente, eletto dalla maggioranza della popolazione. La gente qui si fida di lui, e dà realmente l’impressione di voler tutelare gli interessi dell'Ucraina. Mi sembra mentalmente aperto, ben istruito (non come il nostro presidente di prima e il suo governo), e soprattutto determinato a salvaguardare il Paese dalle aggressioni russe.
I cittadini ucraini sono d’accordo con l'accesso nell’UE?
Gli ucraini hanno voluto firmare un accordo di cooperazione con l'UE fin dall'inizio. Penso che la stragrande maggioranza abbia voluto e voglia ancora molto questo traguardo. Ma ci sono molte altre persone che sono contro l'adesione all'UE. Personalmente sono contraria. Voglio che il mio Paese sia indipendente, che non appartenga a nessun macro-organismo, voglio che preservi la sua identità, che non sia irreggimentato.
Dove si trova ora Yanukovich?
Dove è ora Yanukovich ??? Domanda divertente, penso che si dovrebbe chiederlo al sig. Putin. La Russia è diventata un paese che nasconde tutti i nostri criminali, che poi erano sue creature, e deve rispondere della morte di persone uccise a Kiev a gennaio e febbraio 2014.