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Perché non si può investire in Italia. L'infinito ciclo della burocrazia.

La lettera di un imprenditore straniero, stanco del sistema burocratico italiano.

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L'investimento è un attività finanziaria ed economica importante ed inevitabile per chiunque abbia l'obiettivo di porre in essere un'iniziativa imprenditoriale. Ma non sempre è facile farlo. Riporto di seguito una lettera che un imprenditore tedesco mi ha inviato circa il suo malcontento e forse pentimento di aver investito in Italia, un paese bellissimo, dice l'uomo, ma altrettanto stretto nella sua stessa burocrazia. Risulta difficile investire perché ci si imbatte in tempi lunghi, pratiche su pratiche e costi eccessivi.


“Mi chiamo Michael Volz, sono un cittadino tedesco che ha investito in Italia.  Lavoro nel campo delle energie rinnovabili e sono il rappresentante legale in Italia della PV Project Sardinia Srl, mi occupo di green economy,  anche come consigliere d’amministrazione di altre società del settore.
Anni fa, sull’onda del desiderio di conoscere meglio la Sardegna, decisi di avviare nell'isola  una iniziativa imprenditoriale, la cui attività consiste nella realizzazione di impianti fotovoltaici sui tetti di edifici funzionali ad attività industriali, agricole pastorali, dietro il pagamento di un canone di affitto ai rispettivi proprietari degli immobili. La società che rappresento ha deciso di affidarsi ad uno studio di ingegneria locale per la progettazione ed il disbrigo delle pratiche burocratiche relative ad una serie di iniziative che purtroppo a tutt’oggi sconta importanti ritardi. Il mio progetto imprenditoriale si è presto scontrato con la burocrazia italiana. Non voglio entrare nei dettagli, ma vi basti sapere che di tre progetti, solo uno è andato in porto e con notevole ritardo.
- Il primo progetto, l’unico andato in porto,  riguarda un impianto da 500 kW a Macchiareddu, nel sud Sardegna. Abbiamo iniziato le procedure di autorizzazione per la connessione il  02 agosto 2011 e il via libera è arrivato solo un anno e 7 mesi dopo, l’11 marzo 2013.  
- A Monte Accas, Villaspeciosa, in provincia di Cagliari (impianto della potenza di 333 kW ), l’iter di autorizzazione per connessione risale al 12 luglio 2011, ma ancora non abbiamo avuto l’autorizzazione: allo stato attuale l’impianto non è ancora connesso.
- Il terzo e ultimo progetto riguarda un impianto da 121 kW sempre a Siliqua con inizio procedura per la connessione del 13 luglio 2011 ma, come nel secondo caso, per questioni prettamente burocratiche e amministrative, l’impianto è connesso in modalità transitoria, permettendo di immettere in rete solo 3 kW dei 121 nominali.
Queste informazioni vogliono suscitare un interrogativo: se voi foste gli investitori sareste soddisfatti? Vorrei far notare che gli investimenti da noi realizzati, oltre che alla società PV Project Sardinia srl, la quale ha anticipato tutti i costi autorizzativi e di costruzione, sarebbero stati funzionali anche per i cittadini italiani, come integrazione del reddito per quelle famiglie di allevatori o piccoli imprenditori, magari attanagliati dalla crisi del settore, ai quali con un canone annuo avremmo potuto dare un contributo importante. Invece, tutto è impedito ed ostacolato.
Cari amici italiani lo dico con rammarico ma, anche con tutta la buona volontà e nonostante la vostra terra sia tra le più belle dal mondo, non si può investire da voi."
Cordialmente
Michael Volz

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