Partecipa a Notizie Nazionali

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Istat conferma: crescita del 0.9%

Risale appena sopra i livelli del 2000. Il debito sale al 132,6%

Condividi su:

Istat: Pil italiano ha registrato nel 2016 un aumento dello 0,9%.

Si segnala una leggera accelerazione rispetto al 2015, anno in cui l'economia è cresciuta ad un ritmo dello 0,8% (dato rivisto al rialzo dalla precedente stima di +0,7%). Lo 0,9% è superiore alle stime del governo che nel Documento programmatico di bilancio indicava una crescita dello 0,8%.

Nel 2016 il Pil italiano è risalito in volume appena al di sopra del livello registrato nel 2000. 

Il rapporto debito/Pil dell'Italia si è attestato nel 2016 al 132,6%, in aumento rispetto al 132,0% del 2015.

Pressione fiscale scende nel 2016 a 42,9%  - Nel 2016 la pressione fiscale è scesa in Italia al 42,9% del Pil, in calo di 0,4 punti percentuali rispetto al 43,3% dell'anno precedente. Lo si evince dalle stime dell'Istat sull'andamento dell'economia italiana.

Un rallentamento nella crescita consumi, ma un maggiore investimento: la spesa per consumi finali delle famiglie residenti in Italia è cresciuta in volume dell'1,3%, in rallentamento rispetto al +1,5% del 2015. Lo rileva l'Istat, aggiungendo che i consumi di beni sono aumentati dell'1,8%, quella di servizi dell'1%. Gli aumenti più accentuati, in volume, riguardano la spesa per trasporti (5,3%), per alberghi e ristoranti (2,9%), per abitazione (1,3%) e per ricreazione e cultura (1,2%); la diminuzione più accentuata riguarda la spesa per beni e servizi vari (-0,9%).

La spesa delle Amministrazioni pubbliche ha registrato un aumento dello 0,6%, mentre quella delle Istituzioni sociali private (Isp) è cresciuta del 2,2%. Gli investimenti fissi lordi sono risultati la componente più dinamica della domanda, con un incremento del 2,9%, superiore a quello del 2015 (1,6%). In aumento gli investimenti in mezzi di trasporto (27,3%), macchinari e attrezzature (3,9%) e costruzioni (1,1%), mentre i prodotti della proprietà intellettuale sono scesi (-1,3%). L'export è aumentato del 2,4%, le importazioni del 2,9%.

Condividi su:

Seguici su Facebook