120 esuberi nella sede di Roma (dove saranno ridimensionati i settori di Facility Management e Finance), altri 80 a Milano (questi ultimi delle aree Finance e Controllo Qualità). Lo decide l’azienda nell'incontro con i sindacati, nel quale l'ad di Sky Andrea Zappia annuncia un piano.
300 dipendenti dalla Capitale saranno mandati a Milano. Tra questi la redazione di Sky Tg 24, l’Information Technology e gran parte del settore commerciale. Da Cagliari a Milano si sposteranno invece dieci dipendenti della Control Room.
Come si giustifica l’operazione? Zappia parla dell'operazione Vivendi-Mediaset, minaccia che rischia di rendere molto più competitivo il concorrente Premium. Ma c’è un altro tasto dolente che potrebbe nuocere alle tasche di Sky, si tratta di Netflix ed Amazon, grazie alla loro offerta a pagamento low cost.
In ogni caso, l’azienda ha proposto un confronto ai sindacati con cui gestire il processo di riorganizzazione, "per avere il minor impatto sociale possibile". Previste "ricollocazioni professionali incentivate ed accompagnate, supporto economico e logistico per il personale oggetto di trasferimento". "L'adozione di tale piano non impatterà significativamente sui numeri complessivi del personale impiegato in Sky Italia". Secondo quanto espone Zappia.
I sindacati Cgil, Cisl e Uil incontreranno i dipendenti di Sky subito nel caso di una loro assemblea, al più tardi nel pomeriggio del 24 gennaio.
La Cgil di Roma e del Lazio scrive: "È l'ennesimo colpo inferto all'occupazione romana, in un processo di depauperamento di professionalità che sembra inarrestabile. La decisione di Sky non è legata a una reale condizione di crisi ma, a nostro avviso, alla precisa volontà aziendale di abbandonare la Capitale. E chiama in causa anche le forze politiche della città (a partire dall'amministrazione comunale) che sembrano quasi assuefatte a questo declino, impegnate come sono in dibattiti surreali e irrimediabilmente distanti dalla realtà".
"Occorre arginare questa deriva. Nelle prossime ore ci attiveremo per coinvolgere la giunta e tutte le forze politiche capitoline per contrastare la decisione di Sky e salvare così un patrimonio di professionalità preziose per Roma".