Una bomba ha colpito un pulmann con a bordo elementi della Guardia Presidenziale, facendo almeno dodici vittime.
Ancora nessuna rivendicazione per il sanguinoso attentato avvenuto questa sera a Tunisi, dove un bus con a bordo militari della Guardia Presidenziale è stato squarciato dallo scoppio di un ordigno.
I militari erano in trasferimento nella capitale: all'arrivo della fermata dove avviene il cambio della guardia un'esplosione ha investito il mezzo, lasciando almeno dodici morti e un numero imprecisato di feriti.
Al momento non sussistono informazioni sulla modalità dell'attacco, se avvenuto con un kamikaze o attraverso una bomba radiocomandata.
Il presidente Essebsi di fronte all'attentato ha decretato lo stato di emergenza in tutto il paese per almeno trenta giorni, mentre a Tunisi è stato instaurato il coprifuoco.
Decisioni annunciate come misure di sicurezza contro chi ha ordito l'attentato, che potrebbe rivelarsi lo stesso responsabile dell'attacco a Sousse di alcuni mesi fa, nel paese africano che è indicato come l'esportatore maggiore di guerriglieri per la Jihad, con tremila presenze indicate da fonti della sicurezza tunisina.