La comunità nera di Detroit, la città dove è nato sessantatré anni fa, lo attende trepidante per l’annuncio ufficiale della sua discesa in campo.

Ma i Repubblicani già gongolano per il sì che, di fatto, è stato espresso. La ragione è semplice: lo avessero avuto quattro anni fa, un anti-Obama perfetto come lui, l’ex senatore dell'Illinois forse non sarebbe riuscito a conquistare un secondo mandato alla Casa Bianca. Ma il bello è che ora Benjamin “Ben” Carson, uomo di punta della corrente popolare repubblicana meglio nota come Tea Party,  può davvero portare a destra quel travolgente impatto emozionale e simbolico che, nel 2008 e nel 2012, Barack Obama garantì ai Democratici. 

Rispetto al 2012, con la comparsa di Carson come candidato, si può dire che le forze in campo si sono invertite. Al cospetto d un uomo della storia e della statura pari a quella del chirurgo afro-americano, perfino la potentissima Hillary Clinton appare una  Santorum e o una Romney di sinistra.     

“Voglio essere parte dell’equazione.”Così ha esordito Carson in una intervista esclusiva rilasciata ad una tv locale della Florida all’inizio della settimana. “Pertanto annuncio la mia candidatura a presidente degli Stati Uniti.”

Che cosa ha voluto intendere, con “parte dell’equazione”, il teorico del Think Big, colui che, per ben trentasei anni (dal 1977 al 2013), diresse il reparto di Neurochirurgia Pediatrica al John Hopkins Hospital di Baltimora, e nel 2008 è stato insignito da Bush junior della medaglia presidenziale della Libertà? Secondo il The Free Dictionary (www.thefreedictionary.com) “entrare nell’equazione” è un’espressione tecnica che significa “entrare in gioco”. In inglese è dato spesso trovare l’espressione political equation (inesistente in italiano) , che indica la contrapposizione, a condizioni di assoluta parità, tra due o più sfidanti in una competizione politica. Il nostro Carson, tra i maggiori oppositori dell’Obamacare in veste di addetto ai lavori, dovrà in realtà vedersela con ben due equazioni: le primarie nel corpaccione del suo partito,  quello dell’Elefante, e poi, eventualmente, la sfida finale col campione del partito dell’Asinello.