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Tunisi, nuovi arresti per attacco al Bardo

Annuncio del ministero dell’Interno

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Quarantasei: tante sono le persone arrestate fino ad ora dalle forze dell’ordine tunisine all’indomani dell’attentato terroristico al museo archeologico del Bardo, a Tunisi. Lo comunicano fonti interne al ministero dell’Interno,  diretto da Lotfi Ben Jeddou.

Hanno deciso di fare sul serio, le autorità tunisine: e di dare un’accelerata vigorosa alla cancellazione di una pagina nera della più recente storia della Tunisia. L’unità nazionale per le inchieste sui reati terroristici venerdì 3 aprile ha deciso l’arresto di ventuno persone, che si aggiungono alle ventitré per cui le manette erano scattate lo scorso 26 marzo.

Esattamente com’era successo con la prima, corposa serie di arresti, anche quest’ultima retata ha avuto come felice conseguenza quella di colpire l’associazionismo a fini terroristici. In particolare, se una settimana fa si era riusciti a sgominare un mini-gruppo jihadista, stavolta la gendarmeria ha raddoppiato: sono un paio, infatti, le cellule terroristiche  scardinate dopo i nuovi arresti. I due gruppi, gravitanti nell’orbita dell’Isis, avrebbero offerto armi e supporto logistico agli attentatori. Lo scrive il sito di The South Asian Times (www..thesouthasiantimes.info), ripreso da altre pagine. Ma la loro assistenza non si sarebbe limitata a questo: si pensa, infatti, che avrebbero anche dato ricetto agli esecutori della strage ad azione compiuta, oltreché coperto la fuga di alcuni di essi.

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