Un ordigno ad alto potenziale è esploso questa mattina intorno alle 13 durante la “marcia della pace” che si teneva a Kharkiv, seconda importante città dell'Ucraina.
La manifestazione, una delle tante che si sono tenute in vari luoghi da quando nel paese è caduto il leader filorusso Viktor Yanukovich, si stava svolgendo pacificamente quando un'esplosione ha colpito il corteo, facendo contare il tragico bilancio di due morti, tra cui un ufficiale di polizia, e 15 feriti gravi. Secondo le prime testimonianze la bomba era stata programmata per esplodere quando la folla della marcia avesse raggiunto la sua massima concentrazione nella piazza dove è avvenuta la deflagrazione, ma un ritardo organizzativo e le manovre di un camion hanno impedito che potessero esserci molte più vittime.
Le Forze di Sicurezza ucraine hanno affermato di aver fermato quattro sospetti e di averli trovati in possesso di equipaggiamento proveniente dalla Russia. Il gruppo pare che fosse in procinto di attaccare un centro commerciale e un locale frequentato da soldati, usando degli “shmil”, un lanciarazzi portatile dotato di carica incendiaria, arma devastante se usata contro degli edifici.
L'attentato ha colpito la marcia della pace di Kharkiv mentre a Kiev si teneva una manifestazione analoga, alla quale ha partecipato il presidente in carica Poroshenko accompagnato da alcuni leader europei. Secondo indiscrezioni non confermate da parte dei Servizi di Sicurezza ucraini quest'ultimo attentato, insieme alla scia dei precedenti che nel tempo hanno colpito l'ex Repubblica Socialista, sarebbe il risultato di una campagna di terrore fomentata dalla Russia, allo scopo di destabilizzare completamente il paese e portarlo definitivamente sotto l'influenza di Mosca.