La tregua del cessate il fuoco è iniziata ma è stata già più volte violata. Tregua nata dagli accordi di Minsk, siglati durante l’incontro tra il premier russo Vladimir Putin, il presidente francese Francois Hollande, il cancelliere della Germania Angela Merkel e Petro Poroshenko. I separatisti ucraini continuano a bombardare a colpi di artiglieria, la città di Debaltsevo, dove da giorni sono assediati cinque mila soldati ucraini. Secondo fonti militari di Kiev da quando è stato siglato il cessate il fuoco, ci sarebbero alcuni sodati uccisi e diversi feriti. Un reporter intanto riferisce che si continuano ad avvertire colpi di cannone. Nessuno stop ai combattimenti quindi, nonostante le trattative. È lo stesso portavoce dell’esercito ucraino Vladyslav Seleznyov durante la conferenza stampa ad asserire che non possono ritirare le armi se i ribelli continuano ad attaccare con blindati e a sparare addosso alle postazioni dell'esercito regolare. Stesse accuse arrivano anche dai separatisti filorussi, che a loro volta annunciano che non procederanno al ritiro delle armi pesanti. Escluso quindi da entrambe le parti il ritiro di questi armamenti dal campo di guerra, nonostante il divieto negoziato dai diversi leader, un accordo che appare sempre come un’utopia.