Partecipa a Notizie Nazionali

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Attacchi Mariupol, condanna ONU

Feltman: “Presi di mira civili”

Condividi su:

Un normale sabato di mercato a Mariupol, città ucraina sulla costa del mar d’Azov, diventato improvvisamente un bloody Saturday: erano le 9.15 del mattino del 24 gennaio quando, dal cielo, sono piovute bombe sui quartieri residenziali. Trenta morti e novantatré feriti, tutti civili. Lo scenario, naturalmente è quello della crisi ucraina; ma sembra di essere tornati ai tempi della guerra civile nell’ex Jugoslavia. Non ci sono dubbi che si tratti di un gentile regalo di Putin. Ma la domanda è: far strage degli abitanti della città era un obiettivo predeterminato o è stato un danno collaterale?
All’ONU questo interrogativo se lo sono posti, e il 27 le parole che il capo degli affari politici del Palazzo di Vetro, Jeffrey Feltman, ha pronunciato nel quadro di una riunione speciale del Consiglio di sicurezza, sono  state inequivocabilmente indicative circa la risposta data. L’attacco contro i civili è avvenuto “con deliberazione”, e ha tutte le carte in regola per  poter configurarsi come “crimine contro l’umanità”. Una dichiarazione che, nella giornata dedicata alla memoria delle vittime della Shoah e di ogni altro genocidio di popolazioni inermi, suscita un effetto particolare. 
I fatti di Mariupol rappresentano “una violazione del diritto internazionale umanitario”, ha proseguito Feltman, e per reagire a questo “è necessario indirizzare un messaggio a prova di fraintendimenti: i responsabili della strage devono essere assicurati alla giustizia”. Sullo scontro Kiev-Mosca si allunga l’ombra della Corte Penale Internazionale (la cui autorità comunque la Russia non riconosce)?

Condividi su:

Seguici su Facebook