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Usa, il traffico auto ha un archivio elettronico

L’archivio sarà gestito dalla Dea

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Si teme un Cargate – per molta parte dell’opinione pubblica è un mastodontico attentato alla privacy - però l’idea in fondo non è male. E per l’amministrazione è assolutamente “legale”. Stando al Wall Street Journal, il dipartimento di Giustizia Usa ha messo in piedi un poderoso database di tutte le auto circolanti nell’intero territorio degli Stati Uniti. Ma non si tratta solo dei dati relativi ad immatricolazione e classificazione meccanica: in realtà si ambisce a monitorare ogni veicolo in ogni angolo stradale federale in cui si muova, nel momento in cui si muove. Pedinamenti di veicoli effettuati da una centrale di controllo: in effetti, sono cose di cui, di consueto, si occupano l’FBI o le agenzie di investigazione privata, per operazioni particolari (e comunque, sempre limitate a un certo numero di veicoli). Stavolta, invece, la pretesa dello Stato sarebbe quella di allungare il suo grande, invisibile occhio sulla viabilità stradale di  tutta l’America. E in ogni istante.   
Vi si lavorava da anni, rivela il WSJ. Un vero e proprio programma di spionaggio nazionale, non c’è dubbio: che sarà nelle mani della Dea (Drug Enforcement Administration, l’agenzia federale antidroga nata nel ’73, tre anni dopo l’entrata in vigore della legge sul controllo degli stupefacenti) e avrà il fine di combattere il traffico di droga e, più in generale, il crimine che viaggia su quattro (o due) ruote. In modo particolare nel mirino dei funzionari dell’agenzia c’è il transito dal Messico agli Stati Uniti (e ritorno) dei veicoli riconducibili ai cartelli della droga.  

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