È iniziata lunedì l'ondata di mal tempo che ha investito il Nepal, stato asiatico con capitale Katmandu, che rappresenta, in questo periodo, il paradiso per chi ama l'alpinismo e il trekking ad alta quota. Sulle cime dell'Himalaya bombe di neve da 90 centimetri e piogge pesanti hanno provocato morti e dispersi. Tra loro anche escursionisti stranieri.
Lo ha scritto il quotidiano nepalese “The Himalayan Times”: sono morte, negli ultimi giorni, 24 persone, tra cui 12 sherpa e 12 escursionisti anche stranieri, colpite da raffiche di neve e pioggia, mentre facevano un'escursione a 5000 di metri di quota, sulla catena montuosa dell'Himalaya, nel Nepal. Nella riserva dell'Annapurna erano entrati oltre 150 visitatori nell'ultima settimana, non è stato però ancora accertato quanti siano intrappolati sui sentieri e nelle baite in montagna. È stato perciò inviato un gruppo di soccorritori dell'esercito per effettuare le ricerche e i sopralluoghi.
Una valanga di neve è precipitata nel passo di Thorang La, nel distretto di Mustang, dove 16 persone, sono restate vittime della furia della natura. I restanti invece sono stati travolti da una valanga nel distretto di Manang. Le vittime erano di diverse nazionalità, almeno due polacchi, due israeliani e quattro canadesi, pare per ora che non ci siano italiani. Ci sarebbero invece almeno 5 persone disperse e in un altro incidente a Manaslu, avrebbe perso la vita un francese di 67 anni, dopo essere caduto in un fiume. I meteorologi credono che la tempesta sia stata determinata dal ciclone tropicale Hudhud che domenica ha colpito la costa est dell'India e poi si è spostata verso nord, comportando una diminuzione radicale della temperatura del subcontinente indiano.

