Giovedì a Ramstein, dopo l’incontro con il Segretario della NATO Jens Stoltenberg, il Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, con determinazione lanciò un appello: “Né la maggioranza degli ucraini, né la maggioranza degli europei, né la maggioranza degli abitanti dell'intero spazio Nato capiranno i leader dell'Alleanza, se all'Ucraina non verrà indirizzato a Vilnius un meritato invito a entrare nell'Alleanza”.
Il vertice di Ramstein, nella base americana in Germania, consolida ulteriormente il legame tra l’Alleanza e Kiev. La NATO ha invitato ufficialmente l’Ucraina al vertice dell’11 e 12 luglio a Vilnius, in Lituania, lo rende noto il Segretario dell’Alleanza Stoltenberg:“Tutti gli alleati sono d'accordo sul fatto che l'Ucraina debba entrare a far parte della Nato”. Stoltenberg ha poi aggiunto di essere fiducioso per la controffensiva che Kiev sta preparando: “ci sono ottime chance per l'Ucraina, in fase di preparazione di una controffensiva, di riconquistare territori in mano ai russi. Una delle principali questioni affrontate qui oggi è stata quella delle capacità, dei sistemi e delle forniture di cui gli ucraini hanno bisogno per riprendere altri territori”.
Zelensky con estrema soddisfazione ha accettato di essere presente di persona in occasione del vertice NATO di Vilnius.
La Russia non ha gradito, l’apertura della NATO all’Ucraina, che ha reagito immediatamente con una dura dichiarazione, affidata al portavoce del ministero degli Esteri,Maria Zakharova: “La Nato è decisa a sconfiggere la Russia in Ucraina e per motivare Kiev promette che il paese potrà essere accolto nell'Alleanza dopo la fine del conflitto. Tali dichiarazioni sono miopi e semplicemente pericolose. Questo potrebbe portare al collasso totale del sistema di sicurezza europeo”.