Quando le ricchezze di uno stato o di un intero pianeta sono concentrate nelle mani di pochi, il sistema è marcio e collassa su sé stesso. Per quanto riguarda l'Italia i mali li sappiamo, compresa la parvenza di benessere (che non c'è) lasciata ai molti che hanno poco per non farli prendere coscienza. Quanti dei molti che hanno poco devono scegliere se pagare le bollette o fare la spesa o pagare le tasse, e via di seguito? Ma cosa sono disposti a fare i molti che hanno poco, tra una partita della Juventus e l'altra, per rimpiazzare il sistema?
Per quanto riguarda il distacco sempre maggiore tra le classi sociali (compreso quello culturale superiore dei radical chic), il comunismo teorizzava (e teorizza) che collettivizzando l'economia si sarebbero eliminati i conflitti di classe. Dove hanno provato ad applicarlo (concretamente) si è vista la sostituzione della precedente classe aristocratica sfruttatrice, con una altrettanto sfruttatrice classe burocratica dominante di partito, con la necessità di mantenere il sistema con il pungo di ferro (inevitabile).
Parlando dell'Italia, ipotizzando uno scenario venezuelano, che cosa accadrebbe in una grande città come Milano, o Roma, se gli abitanti iniziassero a trovare gli scaffali dei supermercati vuoti e lo Stato non fosse in grado di sopperire ad un minimo fabbisogno alimentare interno? Coloro che oggi parlano, tanto per dare aria alle tonsille, dall'alto del loro scranno da salottino tanto buonino, sarebbero i primi a fare a calci e pugni pur di sfondare la fila.
Un po' come i rossi paesani, in particolare della zona morenica post rurale friulana, che sono tutti pro rom, profughi, e chi più ne ha, più ne metta. Però, se gli metti il campo rom o profughi sotto casa, non hai neppure iniziato a fare i lavori che già vanno in Comune a protestare.
Spocchia Radical Shit vs crudezza della realtà . Chi vincerà ? Ai posteri l'ardua sentenza.