Anche se non dovesse essere un 2017 d’oro, per l’Italia sarà senz’altro un 2017 di vetro.
Sì di vetro, come il palazzo quartier generale dell’Onu a New York. A partire dal 1° gennaio dell’anno prossimo, infatti, e fino alla fine di esso l’Italia siederà nel Consiglio di Sicurezza dell’organizzazione, grazie ai 179 voti ottenuti in Assemblea generale venerdì 1 luglio.
A dir la verità i rumors iniziali davano l’Olanda come possibile rappresentante del gruppo dell’Europa occidentale nell’organo esecutivo delle Nazioni Unite, ma alla fine tra nederlandesi e italiani si è giunti a un accordo che porterà, di fatto, ad una staffetta: alla scadenza del prossimo anno, Roma cederà proprio ad Amsterdam il suo seggio in Consiglio di Sicurezza.
Soddisfazione duplice, per il prestigio derivante dal ruolo che, da qui a qualche mese, l’Italia andrà a ricoprire; ma anche per un risultato che conferma, sul piano internazionale, un’antica sapienza diplomatica tutta italiana.
E di doppia vittoria italiana parla, senza mezzi termini, il ministro Paolo Gentiloni: “Un onore per il nostro Paese ma anche un buon accordo con l’Olanda”. Oltre all’Italia, nel 2017 siederanno nel Consiglio di Sicurezza – ovviamente come membri non permanenti – Svezia, Kazakistan, Etiopia e Bolivia.
Per quanto riguarda l’ultimo seggio non permanente, cioè appunto quello conteso tra Italia e Olanda, sulle prime si era pensato ad una “poltrona per due” (esperienza che non sarebbe stata priva di precedenti storici, si vedano alcuni casi degli anni ’50 e ’60), poi però alla fine ha prevalso, secondo un iter particolarmente caldeggiato dalla Farnesina, la formula dell’avicendamento.
Ricordiamo che i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza Onu sono, invece, Cina, Francia, Regno Unito, Russia e Stati Uniti.