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Bolzano, no ai cellulari: preside in classe con il detector

Nessuna sanzione per il trasgressore, ma alla terza nota la sospensione

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Un detector come rilevatore di cellulari. E' questo il mezzo utilizzato dal preside di una scuola media di Termeno (BZ), in Alto Adige, per aumentare il livello di attenzione degli studenti. 

«Quei cellulari erano diventati un grosso problema: i ragazzi in classe erano più impegnati a rispondere ai messaggi che a seguire la lezione - ha dichiarato il preside - lo scorso anno, qualcuno aveva anche rischiato di mettersi nei guai, facendo le foto di qualche prof e postandole in internet con frasi poco simpatiche. Abbiamo anche organizzato degli incontri con la Polizia postale per spiegare che certi “giochi” sono pericolosi, alla fine abbiamo deciso di intervenire.

Non è prevista alcuna sanzione se uno non lo rispetta. Noi abbiamo, dunque, elaborato un vero e proprio “concetto”, per cui nella nostra scuola è vietato non solo usare, ma anche solo portare il cellulare nella tasca dei jeans o in un taschino se questo è visibile. Per chi viola il regolamento è prevista una nota, alla terza può scattare la sospensione».

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