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La vita dopo la morte, storia della bufala degli infrarossi arabi

L’idea, ‘dimostrata’ da un ricercatore di nome Federico Nicce, non avrebbe alcuna base scientifica

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CURIOSITA’ – La rete è invasa quotidianamente da notizie di qualsiasi tipo, argomento e genere comprese le bufale che, sempre più spesso risultano essere difficili da scovare.

Una di queste riguarda un sogno, un viaggio onirico quasi che è proprio dell’uomo da secoli: la vita oltre la morte. Superfluo dire o ricordare quante teorie si siano alternate in passato coinvolgendo speculazioni filosofiche e religiose prima e artistiche dopo, per arrivare sino a delle vere e proprie valutazioni scientifiche.
Ultima teoria che circola sul web, ‘vecchia’ di circa un anno, è arrivata addirittura a parlare di infrarossi arabi, le cui onde, avrebbero la capacità straordinaria di dimostrare l’esistenza di una vita post mortem.

La notizia ha vagato in lungo e in largo la rete indisturbata ad opera di scienziato, Federico Nicce, naturalizzato italiano – ma di origine tedesca – sarebbe riuscito a dimostrare scientificamente (almeno secondo lui) che l’anima possa esistere in un universo ultraterreno e, di conseguenza, dando adito all’esistenza palese di un Dio.
‘Lo studio’ o presunto tale del ricercatore, sarebbe stato condotto con l’ausilio di una telecamera particolare dotata proprio di circuiti infrarossi arabi sperimentato in zone extraeuropee.

La falsa notizia partirebbe dalla capacità di queste onde di attraversare barriere fisiche importanti fino a spaziare nel limbo ultraterreno definito – anche dalle righe di Wired – asse mediano vitale, quel momento che risulta essere individuale con l’ultimo respiro che abbandona il corpo. Nulla di strano sino a questo punto visto e considerato che anche in epoca romana già si pensava che l’anima della persona abbandonasse il corpo che l’aveva ospitata esalando l’ultimo respiro. La credenza veniva però, in quel caso, confermata dal fatto che si credesse che l’anima prendesse possesso del corpo nel primo istante di vita del bambino quando il primo grosso respiro porta al pianto.

La telecamera usata dallo scienziato riuscirebbe infatti a riprendere il movimento dell’anima che si alza dal corpo e ascende verso l’alto prima di svanire dopo una certa distanza.

Tuttavia non esiste alcun riferimento scientifico a questi presunti infrarossi probabilmente inventati per poter usare qualche termine più vicino ad un linguaggio scientifico.
Infatti, leggendo sempre le righe di Wired, si apprezza come le onde infrarosse siano delle onde elettromagnetiche di un preciso range che non rientra nella luce visibile all’occhio umano e, anche per questo motivo, non avrebbe senso cercare una variante degli stessi dotata di particolari capacità.

ALTRE QUESTIONI PARTICOLARI – Per smontare la bufala Gianluca Dotti (giornalista di Wired) si concentra anche sull’asserzione ‘Asse mediano vitale’ che potrebbe aver ingannato i lettori più superficiali che non si sarebbero neppure resi conto dell’uso particolare dei termini meccanica quantistica storpiati in coscienza quantistica.

Tuttavia non si tratta solo di asserzioni scientifiche visto che, una volta svelato il nome dell’Università che avrebbe finanziato la scoperta lo studioso incaricato di svilupparla molti potrebbero storcere il naso. Si parla infatti dell’università della Death Valley (inutile aggiungere la traduzione di Valle della Morte – ampia zona arida americana) e di un certo Federico Nicce che, per assonanza, potrebbe essere facilmente ricondotto ad un certo Friedrich Nietzsche che ha dedicato parte della sua produzione letteraria proprio alla filosofia della vita e religione criticando spesso proprio il credo e la metafisica.

Insomma una bufala quasi ben congeniata se non fosse per numerosi dettagli che stridono tra di loro come il fatto, dulcis in fundo, dell’essere sparita magicamente dalla rete nel corso degli ultimi tempi.

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