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Pedofilia nella Chiesa statunitense, la diocesi di Baltimora dichiara bancarotta

La curia schiacciata dalle tantissime richieste di risarcimento delle vittime

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La pedofilia nella Chiesa è stato per decenni un tema tabù, totalmente ignorato dai media e dalla stessa Chiesa. La prima a dare visibilità è stata Sinead O Connor durante un concerto con un gesto fortissimo che è entrato nella Storia della musica. Una denuncia che per trent’anni è stata un macigno sulla carriera di una delle più grandi artiste di tutti i tempi, boicottata e perseguitata per questo. 

Dieci anni dopo arrivà negli Stati Uniti Spotlight, l’inchiesta del The Boston Globe in cui si documentò come l’arcivescovo Bernard Francis Law aveva coperto molti casi di pedofilia in diverse parrocchie. Lo scandalo che ne seguì porto alle sue dimissioni. Il giorno dopo in un editoriale il The Boston Globe definì Law «la figura centrale in uno scandalo di abusi criminali, diniego, rimborsi e insabbiamenti che risuonano in tutto il mondo». Nel rapporto intitolato "Child Sexual Abuse in the Archdiocese of Boston" il 23 luglio 2003 il procuratore generale dello Stato scrisse che «l'arcidiocesi ha mostrato una riluttanza istituzionale ad affrontare adeguatamente il problema e, di fatto, ha fatto delle scelte che hanno permesso che l'abuso continuasse». Quattordici anni dopo il Guardian lo definì «un simbolo della protezione sistematica della Chiesa cattolica romana dei preti pedofili».

In questi ultimi vent’anni tanti sono stati gli scandali, e innumerevoli le denunce delle vittime, che hanno coinvolto diocesi statunitensi. L'arcidiocesi di Baltimora ha dichiarato bancarotta, con due giorni di anticipo sull'entrata in vigore di una nuova legge statale che permette alle vittime di preti pedofili di far causa a prescindere da quando si sarebbero svolti gli abusi, ha riportato l’Ansa nelle scorse ore. L’arcivescovo William Lori ha dichiarato che la scelta è avvenuta per il «gran numero di azioni legali» e che la bancarotta è «la miglior strada possibile per risarcire le vittime alla luce delle limitate risorse della diocesi che altrimenti sarebbero state risucchiate dalle azioni legali». 

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