Oggi è San Valentino. Il trionfo del romanticismo per chi non vuol vedere l’altra Italia. Quella che nel 2016 ha allineato 3.756 violenze sessuali (90% contro le donne), 11.440 atti persecutori (76% contro le donne), 108 femminicidi (appena 3 in meno del 2015). Con rovesciamento prospettico, la Polizia sceglie l’appuntamento simbolo della passione per illuminare quello che amore non è: l’amore deviato, l’amore malato, l’amore che crede di essere sopra la vita e la legge.
Roma, 14 febbraio 2017 - Girare l’Italia per conoscere le sue violenze nascoste. Accostare, parcheggiare, spalancare le insegne. Poi accogliere, ascoltare, valutare. E – quando serve – denunciare, indagare, arrestare.
‘Questo non è amore’ – la campagna itinerante della Polizia di Stato contro i delitti di genere – offre un primo bilancio di vorticosa attività . Elisabetta Mancini (nella foto), capo di gabinetto della Dac (la Direzione centrale anticrimine guidata dal prefetto Vittorio Rizzi), lavora per dare luce al progetto.
Con quali ritorni?
«In 6 mesi, in 22 province italiane, il progetto Camper contro la violenza di genere ha consentito di contattare 18.600 persone, in ambiente protetto, con il supporto di squadre altamente specializzate composte da agenti, psicologi e medici di Polizia, integrate da rappresentanti dei centri anti-violenza. Il format funziona».
Chi sale sul camper?
«Persone che vogliono informarsi. Familiari e conoscenti pronti a svelare casi nascosti. Vittime che trovano il coraggio di denunciare, magari dopo un’esposizione-filtro fingendo un ruolo terzo. Ogni segnalazione è attentamente vagliata. Interveniamo ogni volta che si può. Anche per spiegare a un marito possessivo che negare i soldi per la spesa alla moglie, costringendola a umiliarsi in continue richieste, è solo una diversa forma di sopraffazione. Quando è utile, attiviamo gli assistenti sociali».
Prevenzione e repressione?
«Certo. È un doppio binario irrinunciabile. Contro le violenze di genere, la legislazione vigente presenta un regime sanzionatorio molto articolato, che va dall’ammonimento del Questore – un semplice atto amministrativo – all’arresto nei casi più gravi. Ma è nella prevenzione, nella rieducazione dei comportamenti maschili aggressivi e intimidatori, magari al riparo di nuclei familiari culturalmente complici, che si gioca il senso più alto della sfida. Ogni caso di sopraffazione può essere superato se lo Stato arriva in tempo. Basti pensare ai figli. Non è forse una vittoria se una famiglia dove si rompe un legame affettivo riesce a vivere la separazione con rispetto, grazie al nostro pronto intervento? Poi naturalmente ci sono i successi investigativi».
Racconti tre casi-simbolo.
«La tredicenne di Crotone violentata più volte da un 50enne che abitava nello stesso palazzo. La madre è salita sul camper e il pedofilo è stato arrestato. Oppure il 25enne di Pescara – già pregiudicato – che ha stalkizzato la ex 26enne che lo aveva lasciato, disattendendo tutte le misure intedittive via via disposte. È finito in carcere. O ancora la 57enne di Campobasso che, fidanzatasi con un 38enne, si era ritrovata segregata in casa, tra botte e chiavistelli. Un altro caso risolto grazie al progetto Camper, ora in integrazione con il protocollo Eva (Esame delle violenze agite)».
Dove sta la novità ?
«In passato, nei casi di violenza domestica senza denuncia, negli archivi non restava traccia. Ora anche in mancanza di denuncia, le Volanti compileranno una scheda. La presenza di precedenti consentirà l’arresto nei casi di violenze reiterate».
oL scorso anno, in Italia, violenze e femminicidi in lieve calo ma con numeri sempre impressionanti. Cosa dicono i dati?
«C’è un lavoro immenso da fare. Senza contare il sommerso. Una sfida che sollecita triangolazioni molto strette con società e scuola, come in parte avviene. Forza, divisa e pistola ormai non bastano più».
Elogio delle donne?
«Polizia, prevenzione, sicurezza, prossimità , vicinanza sono tutte parole declinate al femminile. E anche la capacità di gestione delle emozioni rappresenta un valore aggiunto. Una polizia contemporanea sa di dover operare su piani diversi. Il contrasto alla violenza di genere è un capitolo importante di questa innovazione».