Settantatré anni, romano, primario emerito di Epatologia all’ospedale San Camillo di Roma, Fabrizio Soccorsi è il nuovo medico personale nominato da Sua Santità papa Francesco.
Non è che sia proprio un homo novus nell’ambiente vaticano: il camice bianco dietro la Tonaca bianca più importante del mondo cattolico prima di diventare tale era già , infatti, consulente della Direzione di Sanità e Igiene del governatorato dello Stato della Città del Vaticano, oltre che perito della Consulta medica della congregazione delle cause dei santi: e, anche nella sua nuova mansione, manterrà questi ruoli.
Soccorsi succede al cardiologo Patrizio Polisca, che Bergoglio aveva ereditato dal suo predecessore Ratzinger (Benedetto XVI) e che rimarrà al servizio esclusivo di quest’ultimo. Tecnicamente Soccorsi va, in realtà , a colmare un periodo di vuoto: Polisca infatti era stato esonerato qualche mese fa da papa Francesco che, però, non aveva provveduto immediatamente al suo rimpiazzo.
Il pontefice, al contrario, si era curato di sostituirlo in modo celere alla guida della Direzione sanità e igiene del governatorato vaticano (in genere il medico personale del Papa diventa automaticamente anche il capo di questo dipartimento): gli è subentrato Alfredo Pontecorvi, endocrinologo, che però, a dispetto delle attese, non è diventato nuovo medico personale pontificio.
Dunque, nell’era bergogliana della rivoluzione ecclesiastica, c’è anche questo ulteriore elemento di rottura con la tradizione: la massima autorità sanitaria del Vaticano non coincide con il massimo consigliere sanitario del successore di Pietro.