A Roma in piazza San Giovanni e distribuiti altresì su via Merulana (da cui spiccava uno striscione su cui era scritto”Siamo qui per amore dei nostri figli”) e via Santa Croce, prima sotto un grosso acquazzone e poi sotto il sole, oltre un milione di persone erano lì per manifestare contro l’ideologia Gender nelle scuole.
L’ideologia Gender è nata in America negli anni 50 ed è una corrente filosofica per cui un uomo e una donna non sono tali per natura ma per il fatto che hanno ricevuto una “formazione stereotipata” (i progender parlano quasi di una costrizione culturale che negano l’effettiva uguaglianza degli esseri umani) che ne hanno identificato il genere. Questa semplice “filosofia” scavalca studi scientifici e statistiche che affermano che le differenze tra maschi e femmine sono innate e fanno parte del patrimonio genetico più che culturale.
La manifestazione di piazza San Giovanni è stata fatta per impedire che passi una legge (il ddl Cirinnà) con cui, tra l’altro, si vuole introdurre nelle scuole di ogni ordine e grado (a partire dall’asilo) degli insegnamenti che possano insegnare che si può essere maschi o femmina (addirittura ci sono 58 generi su cui scegliere) a seconda delle circostanze e/o dei gusti.
Non a caso la piazza era gremita di famiglie giovani (talora anche con bambini di pochi mesi) che più di altre avvertono la gravità di questa proposta di legge. Erano presenti esponenti cattolici, evangelisti, musulmani, membri delle comunità ebraiche, etnie africane e asiatiche.
E’stata data lettura di una lettera del Rabbino Capo della Comunità ebraica di Roma (dott. Riccardo Di Segno): la famiglia classica rappresenta un valore condiviso.
Anche l’Associazione Amici e Genitori Omosessuali Agapo hanno inviato una lettera con cui si sono dichiarati concordi con le ragioni della manifestazione. Il matrimonio gay è un non senso sul piano antropologico oltre che un’ingiustizia nei confronti di quei bambini che vengono privati di una delle due figure di riferimento.
L’Imam responsabile della Moschea di Centocelle, dal palco del Family Day ha detto «Anche la comunità islamica è contro questo progetto pericoloso per l’esistenza dell’umanità che vuole inquinare i cervelli dei nostri figli».
È intervenuta Costanza Miriano giornalista e scrittrice, mamma di 4 figli che ha riportato l’esempio della Norvegia: nonostante sia il paese dove più che altrove ci sono leggi che favoriscono la parità tra uomo e donna, alcuni lavori vengono fondamentalmente scelti dagli uomini e altri da donne. Costanza ha detto: “è la natura che discrimina non siamo noi che discriminiamo. I maschi e le femmine sono diversi in tutto e in questo non c’è divisione ma la bellezza della diversità. Il diritto dei bambini ad avere una mamma e un papà non è un nostro diritto ma un loro diritto sacrosanto”.
L’avvocato Gianfranco Amato ha affermato che il ddl Cirinnà è in netto contrasto con gli articoli 30 della Costituzione e l’articolo 27 della Costituzione Internazionale dei diritti degli uomini. Questa manifestazione è un’espressione della sovranità del popolo che vuole dire un “no” netto all’ideologia gender. Si sta pretendendo di imporre questa ideologia malata per legge. Papa Francesco, che ha sperimentato la dittatura, ha detto che bisogna opporsi a forme di dittature di pensiero unico. Ha riportato una frase di Don Luigi Giussani: “mandateci in giro nudi ma non toglieteci la libertà di educare i nostri figli”.
Il giurista Alfredo Mantovano ha identificato questa manifestazione con tre parole: forza, coraggio e speranza. Fermo il massimo rispetto per le persone omosessuali non si può fare una legge che faccia sposare coppie dello stesso sesso. Allo stato attuale la legge riconosce la loro convivenza come uno stato di fatto con dei diritti: unici diritti negati sono il diritto di successione, la possibilità di adottare bambini e la pensione di reversibilità. L’art. 5 del ddl Cirinnà vuole consentire il matrimonio tra coppie omosessuali e di conseguenza anche quei tre privilegi negati allo stato attuale di semplice convivenza. È profondamente ingiusto mettere sullo stesso piano una famiglia classica e una famiglia omosessuale: una coppia omosessuale non può generare un figlio in modo naturale! I bambini non sono semplici oggetti che devono soddisfare un desiderio egoistico. È certo che la crisi economica è dato anche dal fatto che si fanno meno figli. Una nazione senza figli è destinata a scomparire.
Il ddl Cirinnà soprattutto negli articoli 3 e 5 (quelli cruciali) sono scritti con linguaggio politichese, burocratese incomprensibile. L’art. 5 legittima la pratica dell’utero in affitto.
Dolce e Gabbana (noti stilisti omosessuali) si sono espressi in maniera contraria alla famiglia omosessuale in quanto lede il diritto di ogni bambino ad avere una mamma e un papà. Questa affermazione è stata contrastata dal cantante Elton John che li ha addirittura minacciati di ritorsioni commerciali. Il cantante è convolato a nozze con il suo compagno e hanno soddisfatto anche il desiderio di un figlio piccolissimo.
Infine è intervenuto Kiko, il fondatore del gruppo Neocatecumenale, che ha riportato le parole di papa Francesco: “Bisogna agire contro l’ideologia Gender”.