Partecipa a Notizie Nazionali

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

88° adunata nazionale degli alpini: 300mila penne nere per il corteo

Alla fine di un week-end di 'normalità' il passaggio del testimone ad Asti

Condividi su:

L’AQUILA – Il capoluogo abruzzese è appena uscito da un week-end che, con la presenza di un numero imprecisato di alpini - arrivati da tutta Italia per l'88 adunata nazionale e che secondo alcune stime erano circa 300mila – è tornato ad una normalità che ormai mancava da circa sei anni. Dalle foto postate in rete si nota come il fiume di penne nere non si sia limitato, come nella migliore delle tradizioni, alla sfilata della domenica, ma come abbia invaso le strade dilaniate del centro storico per farle rivivere e vibrare con i loro canti e la loro allegria.

Nelle le vie limitrofe a Corso Vittorio Emanuele, tra la Fontana Luminosa e Piazza Duomo, gli alpini avevano già camminato, avevano già calpestato quei sampietrini muti coperti dalla polvere delle macerie impastata con le lacrime degli aquilani e di tutti coloro che si sono sentiti portar via un pezzo di cuore. Per qualche notte nulla di nuovo si direbbe se la città non fosse cambiata. Ora da cambiare non resta che lo spirito dei cittadini che dovranno continuare a lottare e tenere la schiena dritta contro tutte le difficoltà.

Tuttavia il clou della manifestazione è stato rappresentato dalla sfilata ‘interminabile’ di domenica che ha percorso Viale Corrado IV applaudita da tutti gli spettatori che hanno ricevuto, a loro volta, l’applauso dalle penne nere. Tra le autorità intervenute c’è stato anche il Ministro della Difesa Pinotti che ha subito fatto sapere agli alpini: “gli italiani sanno di poter contare su di voi perché c’eravate e ci siete sempre nei momenti più difficili”.

Il sindaco Massimo Cialente ha poi confermato l’importanza dell’evento aggiungendo la testimonianza della gioia collettiva che ha invaso la città che andrà a coincidere con il decollo della ricostruzione, parole confermate poi anche da Giovanni Legnini.

Una parola alle penne nere è stata rivolta anche dall’Arcivescovo Petrocchi il quale ha confermato, per l’ennesima volta, il valore delle penne nere e dell’affetto conquistato da questi uomini sul campo direttamente con le loro azioni. Tutti, qui, ricordano la vostra “prossimità concreta e la grande generosità che avete dimostrato nei giorni tristi del terremoto. Siete accorsi subito e con una dedizione commovente: sono forti, tra la nostra popolazione, i sentimenti di apprezzamento e di riconoscenza nei vostri confronti. Vi consideriamo di casa: perciò, sentitevi in famiglia tra di noi. (fonte news-town.it)

10 ore, è questa la durata del corteo, apprezzato dai cittadini soprattutto quando è stato portato uno striscione che riportava la frase : “6 aprile 2009 - maggio 2015, siamo ancora tutti qui...

La sfilata è stata aperta dal 9° reggimento e dagli ufficiali delle truppe alpine ed è proseguito fino a tarda sera quando hanno fatto il loro ingresso trionfale gli alpini abruzzesi che hanno portato con loro uno striscione lungo 99 metri, come a ribadire questo numero simbolico per L'Aquila, (fonte news-town.it) che recitava “Jemo’nnanzi” (andiamo avanti) accolto dal più fragoroso degli applausi. L’augurio è di certo quello di ricreare interamente una comunità ferita si ma non ancora vinta.

Al termine della sfilata c’è stato l’ammainabandiera e il passaggio di testimone alla prossima città che ospiterà il raduno: Asti.

"Arrivederci ad Asti".

 

GALLERIA FOTOGRAFICA ANA.IT

Condividi su:

Seguici su Facebook