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Gaby Fagg: un viaggio attraverso l’arte

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Maria Gabriela Faggiano, conosciuta come Gaby Fagg, è un’artista argentina di origini italiane, la sua famiglia proviene da Napoli, e i suoi antenati, fabbri artistici, arrivarono a Buenos Aires per lavorare alle inferriate della Casa di Governo, della Casa Rosada e della Cattedrale Metropolitana.

Fin da giovane, ha mostrato una forte inclinazione per l’arte, iscrivendosi a 19 anni alla Scuola di Belle Arti Carlos Morel de Quilmes. Nel corso della sua carriera si è dedicata a diverse discipline artistiche, tra cui scultura, incisione, illustrazione, scenografia e design. La sperimentazione è sempre stata una parte essenziale del suo processo creativo, portandola a studiare il comportamento dei materiali per integrarli nelle sue opere.

Nel campo della scultura, ha esplorato l’espressione grottesca, ispirandosi a Ricardo Carpani e all’arte peruviana. Ha studiato con il maestro Leo Vinci e ha appreso tecniche di modellato, stampi e resine. Ha anche lavorato nel settore degli effetti speciali, partecipando alla mostra Dinos in Rio in Brasile e sviluppando una sua linea di giocattoli di dinosauri in PVC.

Nell’arte tessile, ha recuperato le tecniche del ricamo e della sartoria apprese dalle sue nonne, creando arazzi con patchwork e cuciture a mano. La sua scultura tessile unisce materiali come carta, resine e chiffon, arricchiti da ricami e pietre.

Nell’incisione e illustrazione, utilizza la litografia senza acqua su lastre offset, intervenendo sulle stampe con acquerelli per creare variazioni cromatiche ed espressive. Le sue opere sono immagini surreali, frutto della sua immaginazione.

Con una carriera ricca di sperimentazione e ricerca, Gaby Fagg continua a esplorare nuovi orizzonti artistici, lasciando un segno nel mondo delle arti visive con il suo stile unico e visionario.

“Perché, in definitiva, se penso alla mia creatività, la concepisco come una dimensione creativa pura, mentale ed emotiva, perché le idee fluiscono nella mia immaginazione, inondano i miei pensieri e sono lì, non vanno via, non si cancellano, mi inseguono finché non riesco a darle vita. Poiché sgorgano dall’interno, da un luogo che non vediamo, e come artista non le lascio scomparire, le prendo e le faccio diventare reali, e questa è la mia opera, parte dei miei sogni.”

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