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Potenza, sesso in rete: tra gli arrestati c'è un prete

Adescavano i ragazzi sul web e li pagavano per prestazioni sessuali

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Tre persone, tra cui un prete, sono stati posti agli arresti domiciliari nell'ambito dell'indagine della Procura della Repubblica di Potenza con l'accusa di adescamento di minori e abuso sessuale. Attraverso i social network i tre prendevano appuntamento con i minori e li pagavano per consumare rapporti sessuali. Il prete arrestato, Don Antonio Calderaro, parroco della chiesa di San Giuseppe, a Rivello, è stato sospeso dal vescovo di Tursi, monsignor Francesco Nolè.

In tutto gli indagati sono otto e sarebbero residenti - secondo la Procura di Potenza - in diverse località del territorio nazionale. Per tre delle otto persone indagate sono scattati gli arresti domiciliari, mentre, per le altre cinque persone coinvolte, il gip del capoluogo lucano ha emesso un provvedimento di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Le indagini sul caso sono iniziate nel 2013 a Nova Siri, (Matera) quando la sorella maggiore di una delle vittime, preoccupata per gli incontri trattenuti dal fratello con persone adulte conosciute su internet, si è rivolta alle forze dell'ordine. Con l'ausilio di una psicologa infantile, infatti, il ragazzino è stato ascoltato dagli investigatori raccontando di aver conosciuto persone adulte su internet e di aver preso appuntamento con loro per poi svolgere prestazioni sessuali in cambio di denaro.  

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