Nei giorni scorsi un uomo armato di coltello è entrato al Pronto Soccorso di Cittadella danneggiando l’immobile e ferendo un autista soccorritore 118, un medico e gravemente un militare dell’Arma dei Carabinieri. “Siamo stanchi di dover commentare queste tragiche notizie con il timore che prima o poi ci scappi il morto” dichiara il segretario regionale della UGL Salute veneto Stefano Tabarelli. “Esprimiamo la nostra solidarietà agli operatori sanitari del pronto soccorso dell’ospedale di Cittadella vittime della feroce aggressione. “Sono stata inasprite le pene ed introdotto l’arresto in flagranza per chi commette violenza sugli operatori. Ora ci attendiamo uno sforzo anche a livello regionale con azioni preventive quali il piantonamento fisso, 24 ore su 24 ove non sia possibile la riapertura dei posti fissi di pubblica sicurezza. Si prenda come esempio la confinante Lombardia dove si stanno sperimentando i braccialetti antiaggressione”. Sull’argomento interviene anche Davide Bonapace, coordinatore regionale UGL Salute dell’emergenza urgenza del Veneto. “La salute e sorveglianza nei luoghi di lavoro rappresenta uno dei capisaldi dell’ordinamento italiano. Non solo un fondamento della società civile, etico e di legalità. Le aggressioni ai sanitari rappresentano l’offesa al bene comune quale è il personale sanitario e di ordine pubblico. Come si può pensare di curare il prossimo se non si pongono in sicurezza coloro che devono occuparsi dell’assistenza dei cittadini?”.