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Maxi operazione sul traffico di reperti archeologici

Indagati 142 uomini e sequestrati più di 2000 beni archelogici.

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Si chiama “Artemide” la maxi operazione che vede indagati 142 persone tra tombaroli e acquirenti di beni archeologici. Stamattina all'alba sono iniziate le perquisizioni in decine di città e piccoli centri soprattutto tra Puglia e Campania.

I carabinieri del comando tutela del patrimonio culturale, con l'aiuto dell'Arma territoriale e mobile e del 7° Elinucleo cc di Pontecagnano, Salerno, hanno effettuato perquisizioni di oltre 2000 reperti archeologici, attrezzi e metal detector, usati dai tombaroli per la ricerca e lo scavo archeologico clandestino. Tra i beni sequestrati anfore, vasi, monete italiche, rubati in aree archeologiche italiane, tra cui Pompei. L'indagine era iniziata proprio quando era stato rubato un pezzo di un affresco della Casa di Nettuno, a Pompei. Le operazioni, ancora in corso, hanno consentito nelle fasi preliminari dell'inchiesta di recuperare 874 reperti ed arrestare tre persone. Nonostante ci siano sospetti di contatti tra alcuni tombaroli e la Camorra, non si può affermare che ci sia dietro una vera e propria organizzazione criminale, piuttosto sia coordinato individualmente dai ricercatori.

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