Due giorni fa è stata trovata una bambina appena nata dentro un cassonetto da un senza tetto a Palermo. La piccola in fin di vita è morta poco dopo il ritrovamento nell'ospedale dove è stata trasportata. È sotto accusa una 30enne palermitana, madre della neonata, che ha confessato di essere stata in preda al panico dopo aver partorito e di non aver capito più nulla.
È successo domenica a Palermo in via Di Giorgi: una neonata è stata abbandonata dalla madre dentro un cassonetto ancora con il cordone ombelicale attaccato. Un clochard, che rovistava nei rifiuti, si è accorto della presenza della bambina ancora in vita e ha chiamato aiuto. I passanti allarmati dal barbone, hanno chiamato i soccorsi da una pizzeria vicino. Il 118 ha prelevato la neonata, la quale è stata intubata ma, nonostante i medici abbiano tentato i rianimarla, non c'è stato nulla da fare, infatti è deceduta poco dopo per insufficienza cardiaca.
Dalle indagini messe in atto dalla Procura di Palermo, la bambina sarebbe restata diverse ore dentro il cassonetto prima di essere stata soccorsa. Ora è sotto accusa una donna di 30 anni, Valentina Pilato, di origini palermitane ma residente in Friuli. La donna ha dichiarato di essere la madre della neonata abbandonata, dopo essersi recata all'ospedale, giustificando di essersi spaventata perché credeva fosse nata morta. Il pm titolare, Nino Matteo ha interrogato la donna per ore, la quale sotto choc, si mostrava pentita del gesto compiuto. Intanto pare che il marito non sapesse nulla della gravidanza della moglie sino a quel giorno, e a spingerla a recarsi in ospedale sono stati appunto i parenti una volta scoperto quello che era successo. Il legale della donna probabilmente metterà in evidenza la possibile capacità di intendere e di volere.