Era il 28 agosto del 1963 quando il reverendo Martin Luther King pronunciò le parole di lotta per un mondo più giusto, senza divisioni razziali, davanti ad oltre 250mila persone, radunate al Lincoln Memorial di Washington, in occasione della marcia per il lavoro e la libertà. Un discorso che parlava al mondo intero, parole che osservavano il presente di allora per gettare le fondamenta di un futuro tutt’oggi da completare, parole che dipingevano un sogno comune che  alimenterà le speranze di milioni di persone.

È il 24 Agosto del 2013, Angelino Alfano, Ministro degli Interni e punta di diamante del PDL, pronuncia, davanti ad una manciata di ansiosi ed incuriositi giornalisti, radunati presso una nota villa di Arcore, la serafica frase: “La decadenza di Berlusconi da senatore è impensabile ed inaccettabile.” Una frase che si rivolge al bisogno di un solo uomo ed alla necessità di alcuni uomini soli che questo bisogno sia soddisfatto. Parole che nascondono un presente misero con la prospettiva di un futuro che non avrà natali.

Il divario tra oratori e rispettivi discorsi è abissale ed incolmabile, il paragone addirittura blasfemo. Mi perdonino gli ortodossi ed i privi di spirito ma volevo semplicemente rendere omaggio ad un pezzo di storia per mezzo di una storiella ridicola.