Partecipa a Notizie Nazionali

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Il giovane soprano Giulia Serotti esordisce come cantautrice con il suo primo singolo “Catene”

Condividi su:

Giulia Serotti, giovane soprano diciottenne specialista del repertorio crossover lirico-pop, è uscita di recente sul panorama musicale italiano come cantautrice con il suo primo singolo “Catene” prodotto da Giancarlo Prandelli per GNE Records. Al suo fianco, ormai dal 2018, il mezzosoprano internazionale e vocal coach Elena Bresciani. 

Giulia, questo esordio arriva a solo 18 anni e rappresenta un traguardo e al tempo stesso un punto di partenza importante. Quale emozione stai provando?

Sento un misto di gioia e adrenalina, perché affronto una novità che non è nella mia "comfort zone" (la musica classica) e questo nuovo genere musicale, malgrado io stia prendendo a piccoli passi confidenza con il microfono e le sale di registrazione, mi sta piacendo moltissimo e voglio indagarlo ulteriormente con nuovi brani. Nel lavoro con il produttore Giancarlo Prandelli, che ha lavorato anche con Madonna e Bocelli, ho imparato a rimanere molto calma mentre incido il brano, senza farmi dominare dall’ansia, e a mettermi a nudo nella scrittura musicale. Nel lavoro con Elena Bresciani ho appreso un po’ tutto quello che so sul canto sia tecnicamente che dal punto di vista storico-stilistico: per cambiare genere così velocemente, devo mettere in atto accorgimenti tecnici e di stile che mi consentono di fare questo salto fra le epoche musicali e gli stili, Elena è una specialista in tal senso. Ho imparato anche ad avere consapevolezza delle mie capacità e fiducia in ciò che propongo, passando da una ragazza timida quale ero a una giovane determinata, forte e solida.

Un titolo di sicuro impatto. Chi lo ha scelto e quale significato nasconde?

L’ho scelto io. È autobiografico, nasconde le mie insicurezze e le mie paure che pian piano sono riuscita a sciogliere come delle catene; all’inizio mi sentivo stretta, avviluppata, oggi sono libera.

Elena, segui ormai da tempo Giulia. Quali sono stati i passi più importanti nei suoi studi, senza dimenticare gli esami Trinity College of Music London nel 2021-2022, e quale evoluzione artistica hai riscontrato in lei?

La voce sta maturando, anche nel volume, e questa maturità contraddistingue parallelamente il suo carattere: Giulia lavora come una allieva adulta, con visione. Abbiamo intrapreso il percorso di studio nei miei Group Program di livello avanzato che, oltre al canto, prevedono discipline artistiche e di crescita personale che aiutano a sviluppare maggiore consapevolezza artistica e questi risultati rappresentano, oggi, la realizzazione di questo percorso fra voce, energia, arte, marketing e crescita del sé. Sono molto orgogliosa di Giulia, che dovrà gestire in modo intelligente e oculato i prossimi passi, confrontandosi con testi e melodie che dovranno avere crescente impatto per il pubblico. 

Giulia non ha abbandonato la musica classica, canterà infatti con me in concerto l’8 marzo prossimo un pezzo di Falconieri e un brano da Agrippina di Haendel e tornerà in primavera sino a giugno al repertorio barocco con la Baroque Orchestra, il progetto che seguo insieme alla violinista Arianna Moretto. Non è scontato trovare la cifra stilistica e la tecnica vocale eclettica per affrontare due repertori così dissimili.

Nel febbraio 2023, durante il Festival della Musica Italiana a Sanremo, partecipi al Wave TV Music Awards Sanremo affrontando per la prima volta il repertorio crossover a cavallo fra la lirica e il pop e riscuotendo un successo personale per le capacità artistiche dimostrate in questo repertorio a te particolarmente congeniale (Morricone, Bocelli, Il Volo, ecc.), tanto da arrivare Semifinalista. Sei stata, peraltro, l’unica artista su 49 concorrenti a portare sul palco una commistione di generi. Quali pro e contro presenta la scelta di esplorare il mondo del crossover?

L’elemento positivo è che non tutte le voci possono sposarsi con questo genere e ciò, ovviamente, genera unicità nel mio percorso professionale, stimolando l’attenzione del mondo del pop che è abituato ad altre sonorità. I “contro" sono le difficoltà tecniche per cercare di essere il più possibile “radiofonica” e credibile in questo percorso, dove sono costretta a mettermi in competizione con artisti che provengono direttamente dal pop. Per fortuna, grandi artisti come Bocelli, Filippa Giordano o Katherine Jenkins hanno spianato la strada al genere e oggi è più facile proporlo rispetto a vent’anni fa. 

Elena, a cosa lavorerete dopo questo esordio musicale?

Stiamo già lavorando ad un secondo brano che si intitolerà Eclissi. Giulia lavora molto bene ed in modo assai veloce e creativo; anche il produttore è estremamente soddisfatto di lei. Prepareremo un nuovo esame Trinity College Music London, perché l’obiettivo è non trascurare il repertorio classico e crescere contemporaneamente nei due generi, in modo da poter arrivare il più preparata possibile in questa professione. Quest’anno Giulia avrà anche l’esame di Maturità Linguistica e quindi, dal prossimo anno, potrà dedicare ancora più energie alla Musica.

Condividi su:

Seguici su Facebook