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'Selfie' con i cervi abbattuti: bracconieri nei guai

Denunce alla Procura di Bologna

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Macabri 'selfie' con le prede appena abbattute tra cui un esemplare di cervo nobile del peso superiore ai 250 chilogrammi: sono stati trovati nella macchina fotografica di uno dei due bracconieri denunciati alla Procura di Bologna per i reati di caccia all'interno di zona vietata, con mezzi non consentiti, su specie ed in periodo vietato e per detenzione di parti di arma e munizioni non denunciate.

L'operazione anti-bracconaggio (denominata "Candid Camera") è stata condotta dalle polizie provinciali di Bologna, Firenze e Prato. L'inchiesta è partita nel luglio 2013, grazie alle denuncia di un foto amatore che si trovava nel parco regionale dei laghi di Suviana e Brasimone (zona sempre vietata alla caccia), in località Barbamozza del Comune di Camugnano (Bologna). Questi si era mimetizzato sotto un capanno in attesa di poter immortalare l'uscita dal bosco di un cervo nobile ma, grazie ad un potente teleobiettivo, si ritrovò a fotografare un bracconiere che, ignaro di essere ripreso, con fucile da caccia e silenziatore, era intento alla ricerca e all'abbattimento di selvaggina. Dopo le perquisizioni nelle abitazioni dei due indagati, eseguite nei giorni scorsi a seguito di una meticolosa attività investigativa, la polizia ha sequestrato diverso materiale utilizzato per l'attività di bracconaggio: due silenziatori da applicare ad armi da fuoco, quattro balestre munite di dardi con lame a rasoio, dotate anche di puntatori laser e fari, otto visori notturni, numerose torce per la caccia notturna, una grossa trappola per la cattura di istrici e una carabina con calcio pieghevole.

Il 'blitz' ha visto impegnati, complessivamente, 18 addetti tra ufficiali ed agenti, nei territori dei Comuni di Vernio (Pistoia), Camugnano (Bologna) e Impruneta (Firenze).

L'indagine è stata coordinata dal sostituto procuratore di Bologna, Beatrice Ronchi. Individuato anche il luogo usato per la macellazione degli animali abbattuti. Il locale, posto nelle immediate vicinanze dell'abitazione di uno dei denunciati, a Camugnano all'interno del Parco dei Laghi, era appositamente attrezzato con carrucole con ganci, lavatoio ed attrezzature varie (mannaie e coltelli), per appendere e sezionare le carcasse degli animali.

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