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Costa Concordia: prime reazioni per la destinazione a Genova

il capoluogo ligure preferito al porto di Piombino

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Genova accoglierà la Costa Concordia. Così il Consiglio dei Ministri ha deliberato, chiudendo un lungo braccio di ferro che ha visto protagonista la Costa Crociere Spa, favorevole allo smaltimento della nave a Genova, e la Regione Toscana insieme alla Provincia di Grosseto, che proponevano invece il porto livornese di Piombino per le operazioni. Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, che già in precedenza aveva fortemente criticato la scelta del porto di Genova in quanto molto più lunga (208 miglia marine contro le 39 necessarie per il porto di Piombino) e quindi più rischiosa, ha già annunciato l'intensificazione della vigilanza contro il possibile inquinamento causato dal passaggio della Concordia, che tra l'altro vale la pena ricordare avverrà all'interno del “santuario dei cetacei”, tra la Corsica e la costa ligure. Dello stesso avviso e umore, il presidente della Provincia di Grosseto Leonardo Marras, che non ha assolutamente condiviso la scelta del porto di Genova né i motivi che hanno portato il Consiglio dei Ministri ad effettuare la stessa, pur rispettando la decisione. Per Marras, come per Rossi, il disarmo e smaltimento della Concordia al porto toscano di Piombino andava preferito a quello ligure per il tragitto più breve e sicuro, una preferenza a suo dire bocciata da un cedimento dei poteri pubblici nazionali nei confronti del gruppo Costa Crociere, dopo che gli enti territoriali invece sono stati sempre in prima fila, specialmente nei primi giorni dell' “emergenza Concordia”.  Marras, dopo aver ringraziato ancora una volta la popolazione del Giglio per il coraggio dimostrato, non risparmia una frecciata a quegli ambientalisti, rei di immobilità fino ad oggi,  “che però grideranno al disastro ambientale imminente, seguendo la rotta della nave per Genova”. Anche l' Arpat (Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana ) ha espresso disaccordo riguardo alla scelta del porto ligure, pur riconoscendo  l'urgenza di rimuovere la nave dall'Isola del Giglio ma di aver sempre indicato, sin da maggio 2012,  la destinazione ad un porto che riducesse al minimo i tempi di trasporto e i rischi connessi. Constatazione e amarezza in Toscana per la scelta effettuata, dove sia Regione che Provincia di Grosseto si interrogano adesso sul futuro del porto di Piombino, ma al tempo sono pronti a fare la loro parte, anche attraverso l'Osservatorio per la tutela del mare, al momento della rimozione per la Concordia.


 

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