È un idraulico fiorentino di 55 anni, Riccardo Viti, il presunto assassino della giovane romena trovata crocefissa alle porte di Firenze, responsabile anche di altre violenze. È stato arrestato nelle prime ore del mattino da Polizia e Carabinieri nella periferia nord di Firenze, in via Locchi, vicino l'ospedale di Careggi. Qui l'uomo abita con la compagna dell'Est Europa e con il figlio di lei in un appartamento di una palazzina di fronte alla caserma dei Carabinieri.
Viti è stato interrogato in questura. È qui che è crollato davanti al pm Paolo Canessa confessando l'omicidio. Le indagini congiunte delle forze dell'ordine rivelerebbero che il 55enne si sarebbe macchiato negli anni passati anche di altre violenze; sono almeno 6 i casi sotto la lente tra Firenze e Prato. Sono in corso gli accertamenti per confermare la corrispondenza dei dati biologici con le tracce di dna isolate in precedenti casi nei quali le vittime sono sopravvissute. Proprio dalle loro testimonianze sarebbe arrivata una svolta importante nell'identificazione del soggetto.
È stato decisivo inoltre il ricordo di un agente della Mobile che qualche tempo fa intervenne per sedare il litigio tra una prostituta e un cliente a bordo di un Doblò bianco. È stato proprio il minivan - parcheggiato a fianco alla caserma di via Locchi - a portare gli inquirenti da Viti. In tutti e 6 i casi di cui è sospettato Riccardo Viti è stato usato il nastro adesivo proveniente da Careggi, dove la convivente lavora per una ditta di pulizie.
Il sospetto degli inquirenti è che da almeno 20 anni l'uomo sia uno stupratore seriale.
I vicini lo descrivono come un tipo tranquillo, ma dagli atteggiamenti infantili e un po' ruvidi. Nel tempo libera insegnava e faceva l'arbitro di judo.