Cinquanta euro. È l’ammontare di una scommessa tra maschi movente di una brutale vicenda avvenuta a Roma. Il cameriere di un locale aveva scommesso con alcuni colleghi questa cifra lanciando una sfida: avrebbe avuto un rapporto sessuale con una loro collega. 

Lo stupro è avvenuto il 15 luglio 2016 e, ora, è arrivata per il cameriere la condanna a cinque anni e due mesi. Quel giorno la ragazza a fine turno era entrata nello spogliatoio per cambiarsi d’abito, il cameriere entra e cerca un primo “approccio”. La ragazza riesce a respingerlo e cambiarsi uscendo dallo spogliatoio. Dove rientra alcuni minuti dopo e, in quel momento, avviene la violenza sessuale. 

La difesa del ragazzo ha cercato di sostenere durante il processo, versione ritenuta totalmente non credibile dal giudice, che non ci sarebbe stata violenza. E che la denuncia per stupro sarebbe avvenuta perché il cameriere non voleva lasciare la fidanzata per lei. Tesi respinta dal tribunale che ha condannato il cameriere.