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Giovanni Margarone: “Occorre sognare per poter essere uno scrittore”

Redazione
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Giovanni Margarone è nato nel 1965 ad Alessandria, da padre siciliano e madre ligure; ha vissuto a Savona fino a ventun anni, quando lasciò la sua terra per motivi di lavoro nel 1986.

Lettore assiduo e profondo cultore di lettere, filosofia e musica, crescendo ha volto una spiccata attenzione verso la letteratura ottocentesca russa, francese e tedesca, senza dimenticare i riferimenti al Novecento italiano. Ha finora scritto e pubblicato quattro romanzi e due saggi, ottenendo numerosi riconoscimenti internazionali. 

Giovanni, quando hai scritto il tuo primo libro?

Ho scritto il primo libro a 12 anni, un romanzo in cui vedevo il mondo con gli occhi di ragazzo; dopo ne scrissi un altro. Ho ancora quei quaderni; penso al sognatore che ero, con la vita tutta da progettare ancora. Penso alle domeniche trascorse a scrivere quei quaderni, quando nulla era tecnologico e forse per questo la fantasia galoppava. Avevo il cielo in una stanza e volavo nei miei sogni. 

Desideravi fare lo scrittore sin da bambino?

Non lo so. A quel tempo avevo scoperto che scrivere mi piaceva; era bello inventare personaggi, descriverli e farli agire in quei luoghi inventati. Giocavo forse, giocavo con la fantasia. In fondo gioco ancora adesso, invento, carpendo le idee e mettendole per iscritto. Se non sei sognatore, non puoi essere artista di alcun genere. 

Ritieni che i tuoi libri siano facili da leggere? 

Peccherei di arroganza nei confronti di chi mi legge, non mi piace autocelebrarmi, né dire che i miei libri sono facili da leggere o bellissimi. Credo che l’umiltà sia il miglior ingrediente per chi propone qualcosa a un pubblico che, invece, ha tutto il diritto di esprimere un giudizio critico su cosa legge. Il discorso facile o difficile, d’altro canto, è strettamente individuale. Ognuno vede le cose dalla sua prospettiva. Più che facili da leggere, auspico sempre che i miei libri siano giudicati riguardo ai messaggi che cerco di trasmettere con la scrittura; messaggi che contengono i miei ideali di umanità contro un mondo sempre più corrotto, in cui i valori più nobili sembrano dissolversi per lasciar spazio a un preoccupante decadimento culturale dove regnano il materialismo e l’oltraggio alla dignità umana. In questo contesto è più che mai necessario che la cultura, per mezzo dei suoi artefici, faccia sentire la propria voce affinché il decadimento dei valori non diventi irreversibile. 

Quando hai scritto Storia di un punto e virgola, l’ultimo in ordine di pubblicazione, avevi già tutta la trama in mente o l’hai elaborata strada facendo?

Prima di scrivere un romanzo, ho già in mente, a grandi linee, la trama. La struttura iniziale subisce poche variazioni, sebbene, ovviamente, qualora intervengano idee meritevoli, sia opportuno inserirle. Finora ho sempre avuto le idee abbastanza chiare sin dalla prima stesura, spero di continuare così. 

C'è un passaggio, una parte che lo potrebbe riassumere nella sua essenza?

Quando Demetrio si guarda allo specchio e inorridisce. È un momento introspettivo determinante, che influisce su tutto il senso del romanzo. Il concetto è quello di guardarsi dentro, farsi autocritica e magari dare un corso migliore alla propria vita, come è successo a Demetrio.

Rispetto ai tuoi libri precedenti, cosa troviamo in comune e cosa si discosta completamente?

In comune troviamo sicuramente l’introspezione e la descrizione psicologica dei protagonisti; su quest’ultimo aspetto, questo romanzo si discosta dagli altri in quanto è focalizzato su un unico protagonista, gli altri personaggi sono solo di contorno. La centralità del personaggio è stata da me fortemente voluta, perché ho voluto raccontare, talvolta anche enfatizzando, il percorso esistenziale di Demetrio. 

In chiusura, quale di loro vedresti meglio per una trasposizione teatrale o filmica? 

Vedrei molto bene al cinema “Le ombre delle verità svelate” sia per i personaggi, sia per le descrizioni. È un libro molto strutturato se non complesso, che enuclea più significati e situazioni. 

 

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