Giornalisti ancora nel mirino di criminali. L’ultimo episodio in ordine di tempo è avvenuto a Palermo: incendiata l’auto della giornalista Rossella Puccio, collaboratrice di diverse testate. La vettura era parcheggiata nel quartiere Sferracavallo del capoluogo siciliano e le immagini di un sistema di videosorveglianza, riporta AntimafiaDuemila, hanno ripreso “un uomo che si avvicina all'auto, una Kia Picanto, sulla quale versa il contenuto di una bottiglia e quindi innesca l'incendio”.
Dieci anni fa alla stessa auto erano state tagliate le gomme, tre anni fa Rossella Puccio fu aggredita, ricorda sempre AntimafiaDuemila, “mentre riprendeva un intervento dei carabinieri sulla spiaggia palermitana di Barcarello dove era stata allestita una tendopoli abusiva”. “Numerose persone, comprese alcune donne, avevano assalito la cronista e l'avevano colpita con calci e pugni – ricostruisce quanto accaduto nel giorno di ferragosto del 2020 la testata - sette degli aggressori sono stati identificati e rinviati a giudizio: il processo si celebrerà in tribunale”. Dopo quell’aggressione, ha ricordato la giornalista nelle scorse ore, aveva trovato davanti la stessa auto colla per topi e successivamente erano stati incendiati i cassonetti nella zona.
Rossella Puccio ha ringraziato con un post su facebook per i numerosi attestati di solidarietà ricevuti dopo l’atto intimidatorio. “Grazie a tutti per la solidarietà. La cosa che mi preme adesso è che la zona in cui è avvenuto nuovamente questo atto venga controllata e che si possano installare delle videocamere di sicurezza a tutela dei cittadini che vi abitano. Avevo già chiesto alla precedente amministrazione già nel 2020 di intervenire su quell'area scarsamente illuminata e poco controllata, zona franca per chi vuole delinquere. Giorni dopo l'aggressione del 15 agosto 2020 a Barcarello avevo trovato, davanti la stessa auto bruciata la notte scorsa, della colla per topi e successivamente veniva dato fuoco a tutti i cassonetti. Grazie davvero per la solidarietà, ma questa serve a poco se non seguono delle azioni immediate a tutela della legalità e che siano da deterrente per questi atti criminosi. Già nel 2020 dopo la pioggia di messaggi tutto è scivolato nel solito silenzio, nella solita immobilità. Da sola ho dovuto riacquistare l'attrezzatura e anche adesso la violazione morale, psicologica ed emotiva oltre che materiale rischia di rimanere in carico alla mia famiglia e a me. Spero che il sindaco Lagalla e gli assessori possano già oggi intervenire per potenziare l'illuminazione e installare telecamere di sicurezza affinché non avvenga un terzo episodio a danno nostro, e l'ennesimo a danno della comunità”.

