Sono passati dieci giorni dal devastante sisma che ha colpito Turchia e Siria. La scossa ha letteralmente spaccato e spostato la terra e ha colpito zone già flagellate da guerre e forte impoverimento.
In questi giorni si sono intervallate notizie di salvataggi miracolosi anche dopo una settimana, il giro di vite contro oltre cento costruttori da parte del governo turco, i soccorsi giunti da tutto il mondo, gli ostacoli sia in Siria che in Turchia imposti dai governi nei soccorsi e la drammatica, terribile, contabilità delle vittime. Migliaia accertate già nelle ore successive alla grande scossa.
L’agenzia di stampa del governo turco Anadolu ha diffuso in queste ore l’ultimo aggiornamento diffuso dall’agenzia turca per i disastri e le emergenze Afad. Si aggrava drammaticamente il bilancio con il numero dei morti che, secondo quanto riportato, sono di almeno 36.187. Un numero destinato purtroppo a continuare a salire e che già ora probabilmente è molto più alto.
L’area tra Turchia e Siria colpita dal terremoto vede al centro il Rojava e altri territori curdi, fortemente colpiti dalla guerra in corso da ormai dodici anni in Siria e dalle numerose guerre turche contro il popolo curdo. Territori in cui è attiva la Mezzaluna Rossa affiliata alla Croce Rossa Internazionale. Chi volesse sostenere la macchina dei soccorsi e donare in solidarietà alle popolazioni colpite dal terremoto può farlo al conto corrente intestato a Mezzaluna Rossa Kurdistan Italia ETS (Heyva Sor a Kurdistanê)
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