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La violenza sulle donne, un danno psichico e alla salute del corpo - di Angelica Loredana Anton

La violenza subita da una donna, molto spesso arreca danni molto distruttivi alla donna

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La violenza sulle donne è stata oggetto di centinaia o forse migliaia di studi, per afferenti a diverse aree di ricerca. Il diritto internazionale è stato uno di questi settori, l'analisi è incentrata sulla violenza di genere come violazione dei diritti umani, in particolare una violazione del principio di non discriminazione, il divieto di tortura, trattamento inumano o degradante, diritto alla vita, diritto al rispetto della vita privata e familiare, e sugli obblighi degli Stati nella prevenzione e nel contrasto del fenomeno diffuso. 

 

La violenza sulle donne è caratterizzata da tre elementi distintivi: la sua universalità, poiché il fenomeno non è limitato a uno specifico regionale, culturale o contesto religioso; la molteplicità delle sue forme; e l'intersezionalità di diversi tipi di discriminazione nei confronti delle donne. 

L’ex segretario generale delle Nazioni Unite (ONU), Kofi Annan, in uno studio approfondito pubblicato nel 2006, ha considerato la discriminazione contro le donne sia un ostacolo al raggiungimento della parità di genere.

Nell'analisi giuridica grande enfasi è stata posta nel tempo sulla discriminazione sulla base del sesso, che spesso si intreccia con altre basi come l'etnia, religione, età e orientamento sessuale. 

Tuttavia, nell'indagare il fenomeno della violenza, un aspetto non è stato esplorato a sufficienza: la violenza può gravemente incidere sulla salute mentale delle donne, e in particolare sulla salute riproduttiva, qualora la violenza sia perpetrata con stupro singolo o di gruppo. Dico singolo anche nel caso di violenza domestica.

Come sottolineato dal Comitato delle Nazioni Unite per l'eliminazione della discriminazione contro le donne, "la violenza di genere è un problema sanitario critico per le donne".

La violenza sulle donne, sia essa fisica che psicologica, è anche contro la salute delle donne, e quindi nel diritto internazionale l’argomento non è stato ulteriormente sviluppato a livello internazionale, a quanto pare essenziale per costruire un quadro solido per riconcettualizzare gli obblighi degli Stati nella prevenzione e nella lotta contro la violenza sulle donne, anche in termini sanitari, e pertanto di diritto alla salute mentale e il diritto alla salute riproduttiva.

E’ necessario un riconoscimento legale dei danni alla loro salute, in tutta la sua complessità, subiti dalle donne vittime/sopravvissute alla violenza e, allo stesso tempo, rafforzare la giustiziabilità del diritto alla salute a livello internazionale, regionale e nazionale.

E purtroppo bisogna tenere conto di un'altra conseguenza, e cioè, che la violenza subita da una donna, molto spesso arreca anche un grande danno economico perché la donna non riesce nemmeno più a lavorare. 

Riconsiderare in fretta tutti gli elementi che sono conseguenziali alla violenza subita dalla donna e metterli al centro dell’analisi del triste fenomeno e intervenire immediatamente per cercare di far rinascere la vittima di violenza, anche se prima di tutto bisogna lavorare alacremente sulla prevenzione e a mio giudizio con un massiccio intervento “culturale” partendo dall’educazione dei bambini, nella scuola, nella famiglia, e nell’immediata comunità in cui si vive, inculcando il rispetto reciproco tra maschio e femmina. 

 

 

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