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Il consumo di vino in Italia ai minimi storici: meno 7%

Secondo Coldiretti crescono i vini autoctoni

a cura della redazione
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Crollano gli acquisti di vino delle famiglie italiane del 7 per cento nel 2013 e i consumi nazionali scendono al minimo storico dall'Unità d'Italia a circa 22 milioni di ettolitri, dietro Stati Uniti e Francia.

È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ismea. Dallo studio della Coldiretti è significativo rilevare che per quanto riguarda i consumi Italia e Francia nel vino rosso sono stati superati addirittura dalla Cina che ne è diventata il maggior consumatore mondiale nel 2013 con un incremento record del 136 per cento rispetto al 2008, mentre nello stesso periodo si è verificato un calo del 18 per cento in Francia e del 5,8 per cento in Italia.

Per effetto della crisi e del cambiamento degli stili di vita, gli italiani hanno detto addio - sottolinea la Coldiretti - a quasi un bicchiere di vino su quattro negli ultimi dieci anni e se la media di consumo è di 37 litri a persona, solo il 21 per cento degli italiani beve vino tutti i giorni e addirittura quasi la metà non lo beve mai.

Si beve meno, ma si beve meglio con il formato più venduto che è stato quello delle bottiglie da 75 cl a denominazione d'origine che puo' contare su una offerta di 73 etichette Docg, 332 Doc e 118 Igt. I vini più richiesti sono Chianti, Lambrusco, Vermentino, Barbera, Bonarda, Montepulciano d'Abruzzo, Nero d'Avola, Morellino e Dolcetto, ma crescono anche il Pecorino, l'Aglianico e il Pignoletto a conferma del successo dei vini autoctoni. Il risultato è che la quantità di vino Made in Italy consumato all'interno dei confini nazionali è risultata addirittura inferiore di quella consumata nel mondo dove l'Italia - sottolinea la Coldiretti - è il primo esportatore mondiale.

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