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Stamina, i medici di Brescia interrompono la somministrazione del 'metodo'

Giudice del Lavoro di Torino: «È ciarlataneria»

a cura della redazione
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I medici degli Spedali Civili di Brescia hanno deciso di non somministrare più le terapie del cosiddetto 'Metodo Stamina' ai pazienti che le avevano ottenute con le sentenze dei giudici. Il commissario straordinario dell'azienda ospedaliera, Ezio Belleri ha spiegato alla commissione Sanità del Senato che i medici vogliono attendere il parere ufficiale del nuovo comitato di esperti nominato dal ministero della Salute.

Tra le persone ascoltate c'è anche la senatrice a vita Elena Cattaneo, la ricercatrice che aveva promosso l'indagine conoscitiva. La Cattaneo ha definito Stamina come il «più ciclopico deragliamento che la storia della medicina abbia vissuto». Ha parlato del caso bresciano come un'enorme falla, riferendosi al fatto che un ente privato pseudo-scientifico sia riuscito a usare un laboratorio pubblico per la manipolazione segreta di materiale biologico da inoculare ai pazienti. Infine, ha salutato favorevolmente la decisione dei medici bresciani di interrompere le terapie.

Le infusioni a Brescia sono ferme da tempo perché è assente l'unica biologa autorizzata da Stamina alla preparazione delle cellule (gli altri che operavano nello stesso campo non erano iscritti all'ordine). Le braccia conserte dei medici hanno suscitato dure reazioni da parte di Davide Vannoni e del suo vice Marino Andolina. I due hanno minacciato il ricorso ai carabinieri per far sì che le terapie siano somministrate. 

A Brescia 36 pazienti erano in cura, due dei quali sono deceduti, mentre un altro ha deciso di sospende. Dopo il decreto Balduzzi che aveva imposto il proseguimento delle cure per chi le aveva già iniziate sono piovuti i ricorsi: ben 519. Un numero questo che ha portato gli Spedali Civili a sborsare una cifra-record per le spese legali: 929mila euro

Nel frattempo, un giudice del Lavoro di Torino ha respinto il ricorso dei genitori di un bambino gravemente malato bollando il metodo come «ciarlataneria».

 

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