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Dopo 43 anni due sorelle si ritrovano tramite Facebook

Le due erano state separate da piccole

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Ebbene si, anche i social network possono rivelarsi piu'utili del previsto. Cosi, dopo 43 anni, due sorelle si sono ritrovate tramite Facebook. Erano vicinissime, una a Marghera, l’altra a Murano, ma non sapevano che nelle loro vene scorresse lo stesso sangue. Lo scorso 14 gennaio si sono riabbracciate, dopo una vita passata lontano. È bastato un post, la preghiera di condividerlo il più possibile, poi l’incontro. Ora, passata l’emozione, le due sorelle hanno deciso di raccontare la loro incredibile storia, anche per dire ad altri: «Non rinunciate mai a cercare chi amate, anche se costa fatica». Sabrina Merlo ha compiuto da poco 49 anni. È nata a Marghera, tre anni prima della sorella Manuela, da cui però è stata separata da piccola: «Avevo sei anni e frequentavo un istituto a Venezia», - racconta Sabrina-. «Manuela, invece, era stata iscritta in un altro, a Santa Maria di Sala. Inspiegabilmente siamo state divise. Non li so i motivi, forse ce ne sono diversi, avevamo altri fratelli e in quegli anni non era raro che fratelli di nascita venissero divisi e affidati ad altre famiglie. C’erano difficoltà a crescere famiglie numerose». Da allora Sabrina e Manuela non si sono più riviste. In tutti questi anni la maggiore ha cercato la sorellina, l’ha pensata, ha desiderato riabbracciarla. Un giorno Sabrina scrive un post sulla sua pagina Facebook: «Cerco mia sorella». Racconta in breve la sua storia, chiede agli amici di condividerla. Si apre un gruppo di ricerca, lo stato passa di bacheca in bacheca, il messaggio arriva a un’amica di Manuela, che, intanto, ha assunto il cognome di figlia adottiva, Morucchio. È uno choc e allo stesso tempo una gioia. Sabrina e Manuela si mettono subito in contatto, sempre via Facebook, ma la voglia di sentirsi prende presto il sopravvento. Sabrina parte per Venezia il giorno stesso, naviga verso Murano e incontra Manuela. «Ancora oggi ho i brividi a ripensare a quell’incontro», - spiega Sabrina-. Ora che abbiamo tutto il tempo per ridere, piangere, guardarci e scoprire quanto siamo simili, non ci resta che condividere la nostra felicità per sempre. Grazie di esistere sorellina».

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