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I Rumba De Bodas ci raccontano il nuovo singolo "Krabu"

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Venerdì 22 aprile esce Krabu di Rumba de Bodas, per la label italotedesca Rubik Media, disponibile da questa data su tutte le piattaforme digitali e in rotazione radiofonica. È un inno alla musica africana, un inno alla vita, un viaggio musicale senza sosta alla scoperta del continente nero. Il brano, scritto dal bassista Giacomo Vianello Vos, cerca di racchiudere quanti più sapori africani mischiati insieme, dalla Tanzania al Mali, dal Madagascar alla Guinea Bissau. Ritmo, melodie e arrangiamenti incalzanti trasportano subito l’ascoltatore in luoghi caldi e potenti, vivi.  Rimanere immobili sarà un’impresa ardua: in pieno stile Rumba de Bodas!
 

Li abbiamo incontrati ed ecco com'è andata!

Che cosa significa “Krabu” e quando avete capito che sarebbe diventato il vostro nuovo singolo? 

Krabu è una parola che in realtà non esiste ma che invece è molto simile ad una parola swahili che esiste eccome e che significa momento di condivisione e di festa. Il pezzo era in cantiere da un bel po', era stato proposto qualche anno fa ma alla fine non era mai uscito. Quest’anno abbiamo deciso che era il momento giusto per tirarlo fuori. Questo perché, almeno a detta nostra, è un pezzo potente e carismatico, che ci rappresenta e che ci permette di esprimerci come musicisti. Krabu parola che non esiste ma simile a parola che esiste in swahili, che significa momento di condivisione, festa.

Quando siete entrati in contatto con la musica africana? Che cosa vi ha affascinato in primis? Qualcuno di voi ha introdotto gli altri a questo tipo di sonorità? Com’è andata? 

Il primo contatto con la musica africana a livello di produzione c’è stato con il pezzo Marary Fo, del nostro secondo album Karnaval Fou. L’intento era quello di creare un pezzo con influenze del Madagascar e questo ci ha aperto la strada ad un mondo immenso, che già  da anni alcuni musicisti della band studiano. Ci ha affascinato la potenza di questa musica, la musica di un continente immenso e diversificato, per cui in ogni luogo che prendi troverai sempre qualcosa di nuovo e affascinante.

E più in generale, come nasce un brano dei Rumba De Bodas, e come capite quando è effettivamente finito e pronto? 

Di solito un brano nasce dall’idea di uno dei componenti che viene prima “tirata giù” sul Ableton o Logic in una preproduzione abbastanza semplice e poi portata in sala prove per farla ascoltare agli altri, e da lì poi comincia il processo di creazione. Il meccanismo è abbastanza democratico, si propone, si butta via, si decide insieme se piace… E poi a casa ognuno lavora alla propria parte sino a che non si arriva ad un risultato che soddisfa tutti. E’ un processo che può durare qualche settimana come qualche mese a volte, e il risultato è quello che sentite, tante menti unite che raccontano una storia.

Qual è l’atmosfera che portate con voi in tour? 

Quello che non dimentichiamo mai ogni volta che partiamo per un tour sono le nostre radici punk e ignoranti che ci portiamo dietro dalle prime esperienze folli di tour, in cui eravamo veramente allo sbando. Ma a noi piace così, viverci i giorni di tour uno per uno, assaporando l’esperienza che man mano si costruisce. In giro portiamo gioia e spensieratezza, anche se diciamo che oscilliamo tra la disperazione delle ore infinite di furgone e l’euforia del palco! E infine regola fondamentale, spendere poco e limitare i danni!

 

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