Silvia 43 anni, fiorentina, da mesi aveva tra i suoi amici di Facebook un distinto signore che si occupa di vino pregiato e gestione di cantine. “Brunello63”, padre di figli ormai grandi e marito devoto, ogni tanto la contattava per fare due chiacchere per lo più sul vino. Le dava consigli sulla degustazione, sul tipo di vino da acquistare e da regalare, temi ameni che si usano per chattare due parole prima di cena, fino alla fatidica mattina in cui le ha rivolto l’inaspettata domanda “Faresti sesso con me per soldi?” Grande indignazione di Silvia e blocco della persona, chiusa l’amicizia ma la curiosità è rimasta aperta.
Quanti sono i cyber-molestatori insospettabili che si aggirano, dalla loro comoda poltroncina, in internet? Quante tra le sue amiche fb sono rimaste di sasso, davanti alla reazione di un irreprensibile signore? Non il maschio membruto che sulla foto del profilo appare a il torso nudo e tatuaggi, ma l’amorevole maschio in compagnia del figlio o del nipote.
Ecco le storie raccolte da Silva: Martina, 26 anni, Palermo. Martina le ha raccontato di Roberto, commerciante quasi quarantenne. Due mesi fa le ha chiesto l’amicizia. Hanno iniziato da subito a parlare del più e del meno: consigli, scambio di opinioni rivelazioni di gusti finché un giorno l’egregio le ha inviato una foto nella quale si stava masturbando pensando a lei. Blocco del soggetto immediato.
Ada, 52 anni, grossetana. Amante degli animali posta link sulle adozioni del cuore dei cani abbandonati. La contatta un distinto signore sulla settantina dicendole di voler adottare il meticcio “Spank” di soli 4 mesi. Ada gli invia foto e descrizione dettagliata e inizia una scambio di messaggi. L’amico di Spank le racconta il suo amore per gli animali che ha accudito come volontario di un canile. Si instaura un clima di fiducia e stima finché il soggetto in questione se ne esce con una considerazione “Comunque preferisco le cagnoline femmine che posso usare come fossero donne, tanto un buchetto è un buchetto non trovi?" Vi lascio immaginare l’orrore di Ada che ha segnalato il perverso individuo che nel mentre ha pensato bene di chiudere il suo profilo e sparire.
Per finire, e solo per finire perché di storie preoccupanti ce ne sarebbero da narrare molte, il caso di Laura, 34 anni, torinese che come capita ha iniziato a chattare con una sua amicizia scoperta a causa di un commento sul festival di Sanremo. Persona gradevole e innocua quel Carlo, trentottenne padre di due bambine piccole che dopo qualche chiacchera altrettanto innocua le ha chiesto il numero di cellulare. Laura ha risposto picche facendogli capire che non le interessava approfondire. La sera dopo Roberto le ha inviato una foto ritoccata con Photshop, che la ritraeva nuda in occupazioni vietate ai minori, minacciandola di diffusione sul web. Laura lo ha mandato al diavolo minacciandolo a sua volta una denuncia.
Tutti questi signori una volta rivelatisi nel loro squallore hanno avuto il buon gusto di sparire. Profili falsi? Eppure così dettagliati e zeppi di foto personali da far fatica a crederci. Raptus momentaneo ingestibile che li ha portati a reazioni inconsulte? Molestatori seriali e insospettabili che presto riappariranno magari con lo stesso identico profilo certi della memoria corta delle loro vittime? Queste sono le storie più leggere tra le molestie vigenti, non vogliamo pensare alle altre, ma anche queste hanno lasciato un segno.