Si fa sempre più delicata la situazione in Ucraina. Duemila soldati russi hanno invaso la Crimea. La notizia era stata anticipata da quella della violazione dello spazio aereo da parte di velivoli russi. Poco dopo all'aeroporto militare di Gvardiiski (vicino Sinferopoli) sono atterrati 13 aerei militari russi con 150 paracudisti a bordo per ogni mezzo (per un totale quindi di 2.000).
Ieri i miliziani filorussi avevano assediato e occupato il Parlamento della Crimea, mentre stamattina hanno occupato i due aeroporti.
Il presidente ucraino ad interim, Aleksandr Turcinov, ha rivolto un appello a Putin chiedendo di cessare l'aggressione. Anche l'ormai ex presidente deposto, Yanukovich ha affermato che la Crimea non deve separarsi. Lo ha detto in una conferenza stampa nella Russia meridionale ribadendo, comunque, che si tratta di una reazione scatenata da una rivolta attuata da banditi appoggiati da «una politica occidentale indulgente e irresponsabile».
Dagli Stati Uniti il presidente Barak Obama ha espresso i propri timori: «È una grave violazione, siamo molto preoccupati».

