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Covid-19 e obbligo di Green Pass: una pericolosa deriva autoritaria?

Il nostro editoriale per quanto riguarda la decisione del Governo di poter adottare a breve l'iniziativa della Francia, con il Pass Covid che potrà essere richiesto anche in bar e ristoranti

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Ormai dovrebbe essere davvero questione di tempo. Il Green Pass, il "passaporto vaccinale" anti Covid che consentirà alle persone di muoversi con meno restrizioni nel territorio nazionale ed europeo a breve potrebbe essere realtà anche da noi. Una scelta sicuramente utile ad evitare che i contagi aumentino, e soprattutto ad invogliare le persone restie a vaccinarsi contro il coronavirus Sars-CoV-2. Ma se da un lato l'iniziativa potrebbe essere ben vista, a mio modesto parere cozza con alcuni principi cardine della Costituzione. La Costituzione all'articolo 16, prevede che "ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche" - così si legge nel testo. I più potranno quindi affermare che sia in un certo senso legittimo limitare la libertà di movimento alle persone, specie, in questo caso, ai non vaccinati. C'è da dire che con il Green Pass si potrà circolare liberamente anche avendo un tampone negativo o essendo guariti dalla malattia Covid-19. Bisogna precisare che recentemente la stessa Unione Europea ha stabilito che non ci devono essere discriminazioni tra vaccinati e non vaccinati contro il Covid-19. Insomma, per l'Europa tutti hanno gli stessi diritti. 

Il Governo italiano vuole seguire l'esempio di quello francese, che dal primo agosto introdurrà l'obbligo di utilizzare il Green Pass per bar, risoranti, cinema, teatri e mezzi pubblici. Si tratta, in sostanza, di un provvedimento che obbliga in un certo senso alla vaccinazione la popolazione, che in questo modo si vedrà privata di diritti che sono garantiti dalle costituzioni. Poi, tra l'altro, resta da sciogliere un nodo fondamentale. Chi controllerà il Pass vaccinale all'ingresso dei locali? I titolari, le forze dell'ordine? Davanti a ciò è lecito porsi delle domande. Senza contare il danno economico che alcune attività potrebbero subire, come il turismo. La gente non vaccinata, o che non vuole sottoporsi al tampone per poter viaggiare, rinuncerebbe anche ad una brevissima vacanza. E sono milioni le persone che ancora non hanno ricevuto nemmeno una dose del siero. Resto dell'idea che vaccinarsi debba essere una scelta personale, non dettata da regole che rischiano di diventare l'anticamera di una specie di regime. Siamo d'accordo che con questo virus non si scherza, ma limitare libertà e diritti anche in nome della salute rischia di diventare un precedente molto pericoloso. 

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