L'ex premier ucraina Yulia Timoshenko raggiungerà a breve piazza Indipendenza, cuore della protesta dei giorni scorsi, dopo aver lasciato l'ospedale di Kharkiv in seguito al voto del Parlamento a favore della sua immediata liberazione.

Lo stesso Parlamento ha fissato per il prossimo 25 maggio le elezioni presidenziali anticipate e ha votato a favore dell'impeachment dell'attuale primo ministro Viktor Ianukovich accusato della violazione dei diritti dell'uomo. Per lui c'è il decadimento dall'incarico di capo di Stato. Una decisione, questa, che però non è stata accettata dall'ormai ex presidente che paragona la situazione a quella della Germania del 1933 quando i nazisti arrivarono al potere. Non ha esitato a definire i manifestanti «banditi e vandali» bollando, inoltre, il voto del Parlamento come illegittimo. Ha concluso la sua breve apparizione annunciando di non avere intenzione di dimettersi e lasciare il Paese.

Gli ultimi risvolti non allontanano del tutto lo spettro di una guerra civile. C'è attesa per le reazioni dei più fedeli sostenitori di Ianukovich; inoltre, se da una parte le forze armate per mezzo di una nota del ministero della Difesa fanno sapere che non interverranno, dall'altra preoccupa il ministero degli Esteri della vicina Russia che ribadisce «L'opposizione ucraina non ha tenuto fede a nessuno degli impegni presi, ma avanza nuove richieste piegandosi a estremisti armati le cui azioni costituiscono una minaccia diretta alla sovranità della Ucraina».