Da domani, gli alunni disabili potrebbero non trovare nessuno a scuola, che si occupi della loro igiene e pulizia personale. Un problema serio, per loro, per le loro famiglie e per quell’integrazione scolastica, che da tanti anni si cerca di rafforzare. Il personale Ata, sostenuto da Fish (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e Flc-Cgil, si mobiliterà , per protestare contro la revoca dell’indennità economica riconosciuta, finora, a chi fosse formalmente incaricato di provvedere a questo compito. A intervenire particolarmente sulla questione è Salvatore Nocera, vicepresidente della Fish. «Il contratto collettivo del 2003 prevede che la pulizia e l’igiene personale degli alunni disabili spettino ai bidelli, ma solo quando siano espressamente incaricati dal preside, previo corso di 40 ore e a fronte di un’indennità di circa 1.000 euro l’anno. Ora, poiché tale indennità entra nella base pensionabile, il ministero l’ha interpretata come un aumento di stipendio e come tale, in base alla legge del 2011 che vietava tutti gli aumenti agli statali, ha ritenuto di eliminarla». L’allarme che colpisce i circa 8000 Ata (ausiliari e tecnici amministrativi, ovvero tutti i collaboratori scolastici, non solo i bidelli) rischia di essere ben più grave: in base alle disposizioni ricevute dal Miur, sullo stipendio di marzo 2014, il Mef procederà al recupero delle somme in più, corrisposte da settembre 2013, sia che si tratti di eventuali nuove attribuzioni, sia di posizioni economiche acquisite da settembre 2011. Insomma, la stessa operazione che non è riuscita con i docenti, quando è esploso il caso un mese e mezzo fa, adesso potrebbe riuscire con i collaboratori scolastici, senza che, però, ci sia nessuno a protestare, vista la vacatio governativa.